(ANSAmed) - RABAT, 20 DIC - "Arrestato perché cristiano". La
denuncia di AMDH, l'associazione dei diritti umani attiva in
Marocco non lascia spazio al dubbio. Un uomo di 21 anni è stato
bloccato alla stazione ferroviaria di Fes e portato in
commissariato, dopo che la polizia ha trovato una copia della
Bibbia nel suo bagaglio a mano.
Il fatto risale a domenica 18 gennaio, ma è stato reso noto solo
oggi, a seguito della denuncia di Mustapha Jebbour, presidente
della sezione di Fes della Ong.
Erano le 13 di domenica quando due poliziotti di pattuglia alla
stazione hanno arrestato il giovane che da solo, sceso dal
treno, cercava un taxi. Originario di Beni Mellal, cittadina
del centro del Marocco, ai piedi del Medio Atlante, l'uomo è
stato fermato dai poliziotti che gli hanno chiesto i documenti e
lo hanno perquisito. E quando dal suo bagaglio è spuntata la
Bibbia, è scattato l'arresto.
Interrogato per 11 ore, secondo l'attivista dei diritti umani,
"gli hanno fatto domande sulla sua religione, sul suo credo,
sulla sua vita in Marocco". Un atto che Jebbour definisce
"arbitrario e illegale". "L'hanno rilasciato solo quando il
giorno seguente, noi di AMDH che avevamo avuto notizia
dell'accaduto, ci siamo presentati in commissariato per avere
sue notizie". Sono quasi 5 mila i cristiani in Marocco e possono
rischiare l'accusa di proselitismo. L'artico 220 del codice
penale marocchino prevede l'arresto da tre a sei mesi per chi
tenta di convertire un musulmano. "Ma non è questo il caso -
tuona Mustapha Jebbour - Qui siamo di fronte a un cittadino
colpito nella sua libertà di culto e di fede. È un attacco alla
sua vita privata". Al momento, la vicenda non ha un seguito
giudiziario. (ANSAmed).
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Marocco: arrestato perché cristiano,rilasciato dopo proteste
La denuncia di AMDH, associazione dei diritti umani