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Islam: Sisi chiede "rivoluzione religiosa", e trova consensi

In Egitto dibattito su modernizzazione fede

Redazione Ansa

(di Rodolfo Calò) (ANSAmed) - IL CAIRO - Sta già avendo sviluppi in patria, e raccogliendo alcuni consensi in Egitto e all'estero, la recente esortazione del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi a compiere una "rivoluzione religiosa" per rendere l'islam quello che è: tollerante. Un appello che è suonato profetico appena una settimana dopo, con l'attacco contro il settimanale satirico Charlie Hebdo.

Sisi, in occasione del compleanno del Profeta il primo gennaio, si era appellato agli ulema dell'Università di al-Azhar del Cairo, uno dei principali centri d'insegnamento religioso dell'Islam, e al Waqf, il ministero dei Beni religiosi egiziano, al fine di far "rinnovare il discorso religioso", come riporta l'agenzia ufficiale Mena. Il presidente aveva chiesto di "lottare contro la falsa ideologia che danneggia l'immagine dell'Islam e dei musulmani e distrugge la nazione islamica", nonchè di creare un "discorso religioso" in "armonia con l'epoca attuale".

Secondo un sintesi del suo discorso, Sisi ha detto che "abbiamo bisogno di una rivoluzione religiosa e morale" e che "alcuni hanno mal compreso l'islam". Al Arabiya sintetizza il discorso del presidente riferendo che questa rivoluzione è necessaria per contrastare l'ideologia islamica di estremisti come Fratelli musulmani, Isis e Hezbollah, secondo i quali l'Islam "dominerà" il mondo.

Un incontro per "discutere della modernizzazione del discorso religioso", riportano media egiziani, si è già tenuto domenica e il ministro per i beni religiosi Mohamed Mokhtar Gomaa ha dichiarato di sperare che l'Egitto modernizzi la religione dell'intera nazione islamica in collaborazione con studiosi e intellettuali. Il ministro si è anche appellato a una cooperazione internazionale contro il terrorismo.

L'ex premier Romano Prodi, in un editoriale pubblicato dal Messaggero sempre domenica, ha definito "importante" la "nuova prospettiva" aperta da Sisi nel suo discorso tenuto "alla vigilia della strage di Parigi, in cui ha esortato gli imam a interpretare la parola del Profeta non con criteri immutabili, ma in coerenza con le necessità dei tempi e le esigenze di una pacifica convivenza di tutta l'umanità".

La necessità di "modificare il discorso religioso come ha chiesto il presidente Abdel Fattah al Sisi" è stata sottolineata, in dichiarazioni all'ANSA, dall'amministratore delegato e direttore della Mena, Alaa Heidar, che peraltro ha lavorato a lungo come corrispondente dell'agenzia egiziana a Parigi negli anni Novanta. "Quella islamica è una religione di moderazione e fratellanza che respinge la violenza e le uccisioni ed esorta ad accettare l'altro", ha ricordato Heidar.

Di recente la rivista americana Foreign Policy ha ricordato che già l'anno scorso Sisi era stato inserito nella "short list dei potenziali Martin Lutero" in grado di "aiutare l'Islam a compiere il balzo dal fondamentalismo totalitario alla religione illuminata e liberale". (ANSAmed).

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