(di Sami al-Ajrami)
(ANSAmed) - GAZA, 29 DIC - Mette radici a Gaza il parkour,
l'arte spettacolare di correre e saltare gli ostacoli e di
avanzare rapidamente in qualsiasi ambiente senza sentirsi
intimiditi. E oggi due squadre locali di parkour hanno potuto
per la prima volta allenarsi non più ispirandosi a filmati
scaricati dal web, ma con istruttori professionisti giunti
appositamente per loro dall'Italia in quello che è stato
battezzato "Il salto della libertà".
Nei prossimi giorni questi giovani entusiasti del parkour
apprenderanno le ferree regole di autodisciplina che
garantiscono al "tracer" di sviluppare le proprie potenzialità
fisiche e mentali, senza mai esporsi a rischi non necessari.
Nella prima lezione il formatore Fabio Saraceni ha spiegato
che innanzi tutto occorre "costruire il corpo; come nelle arti
marziali si rendono poi necessari anni di corretta disciplina".
A Gaza gli istruttori italiani (partiti nel contesto del
"Progetto Carovana", in collaborazione con l'Uisp, Unione
italiana sport per tutti) hanno subito constatato la carenza di
strutture adeguate di allenamento. Per questi primi incontri è
stato messo a loro disposizione da un uomo di affari locale un
capannone in cui è stato riprodotto su scala un tracciato urbano
di parkour. In precedenza le due equipe locali - Parkour Gaza e
Free Running Gaza - avevano scelto come luoghi di esibizione le
rovine del villaggio di Khuzaa e un albergo sulla spiaggia di
Gaza semi-diroccato dopo un bombardamento.
Dopo questa prima spedizione gli istruttori italiani
manterranno i contatti con i giovani di Gaza con l'intento di
aiutare i più promettenti a diventare essi stessi istruttori.
(ANSAmed)-.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Italiani portano il parkour a Gaza, è "Salto di libertà"
Un capannone per istruttori Progetto Carovana e squadre locali