(ANSAmed) - NEW YORK, 27 NOV - Sei yemeniti, un saudita e un
etiope tenuti in ostaggio da al Qaida in una grotta in un'area
sperduta dello Yemen orientale sono stati liberati con un blitz
delle forze speciali Usa e dell'esercito yemenita, ma uno degli
obiettivi principali dell'operazione era la liberazione di un
giornalista americano, che invece non era più lì.
Lo riferisce il New York Times, precisando che su richiesta
dell'amministrazione Obama in un primo articolo sull'operazione
pubblicato martedì il giornale aveva scelto di non diffondere
l'informazione relativa al giornalista americano, ma poi i
militari yemeniti hanno pubblicato il racconto di uno degli
ostaggi liberati in cui si parla di altri cinque ostaggi, tra
cui un giornalista americano, un britannico e un sudafricano,
spostati dai rapitori due giorni prima del blitz.
Al blitz hanno partecipato una ventina di teste di cuoio dei
Navy Seal Team 6 e un piccolo numero di soldati yemeniti
addestrati all'antiterrorismo dalle forze Usa. Assieme sono
stati condotti in elicottero in una località della provincia di
Hadhramaut, non lontano dalla frontiera con l'Arabia Saudita,
nella notte tra lunedì e martedì. Prima dell'alba sono passati
all'azione, cogliendo di sorpresa i carcerieri di al Qaida nella
penisola araba (Aqap), sette dei quali sono poi rimasti uccisi
in una sparatoria nella grotta. (ANSAmed).
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Yemen: obiettivo blitz contro al Qaida era giornalista Usa
Tenuto in ostaggio ma non era lì, liberati otto prigionieri