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Francia: guida anti-jihad in scuole di Poitiers, é bufera

Proteste contro documento su radicalizzazione. "Cliché razzisti"

Redazione Ansa

(ANSAmed) - PARIGI, 26 NOV - Polemiche in Francia per la guida anti-jihad pubblicata dal provveditorato agli studi di Poitiers. Nella cosiddetta città dalle cento chiese, celebre per la battaglia di Carlo Martello contro gli invasori musulmani, è stato pubblicato un documento per la "prevenzione della radicalizzazione in ambito scolastico". Obiettivo? Aiutare presidi e insegnanti ad individuare gli alunni che potrebbero volgersi verso l'islam radicale, in un contesto in cui numerosi giovani francesi partono a combattere nelle fila dei jihadisti in Siria. Nelle quattordici pagine di Powerpoint, il documento elenca 7 "segni esterni individuali" di radicalizzazione, mettendo sullo stesso piano una "barba lunga non tagliata" o la "perdita di peso legata a frequenti digiuni". Ma la parte considerata più assurda è quella dedicata al "modo" in cui i ragazzi passerebbero alla causa fondamentalista. C'è il modello 'Lancillotto', alla "ricerca del sacrificio"; il modello 'Madre Teresa', che parte "per ragioni umanitarie"; il 'Portatore d'acqua', alla "ricerca di appartenenza a un gruppo"; il 'GI', in cerca "di scontro e di lotta"; e infine il modello 'Zeus', che intende mostrare una "volontà di potenza". Questo documento rischia di "mettere i musulmani all'indice", protesta 'l'Imam della Moschea di Poitiers, Boubaker El Hadj Amor. Mentre il popolo dei social network punta il dito contro "i cliché razzisti". Da parte sua, il collettivo contro l'islamofobia in Francia (Ccif) chiede l'apertura di un'indagine amministrativa.

Già da domenica, il ministro dell'Istruzione, Najat Vallaud-Belkacem, ha tentato di minimizzare, parlando di "iniziativa isolata" e di un documento "senza dubbio migliorabile". Poi, il giorno dopo, il suo ministero ha tenuto a precisare che il dispositivo per fermare la radicalizzazione a scuola "non può essere ridotto ad alcuni flash interpretati al di fuori dal loro contesto e ad alcuni contenuti che appaiono inappropriati e possono legittimamente scioccare". Il Powerpoint incriminato è stato del resto redatto da un team addetto alla "sicurezza accademica", presentata sul sito del provveditorato come una squadra "costituita da 10 persone" provenienti dai ministeri dell'istruzione, dell'interno, dei territori d'oltremare e degli enti territoriali. Profili diversi, osservano i media francesi. Ma in effetti "nessun vero esperto" di fenomeni legati al radicalismo islamico.(ANSAmed).

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