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Isis: jihadisti Sinai accolgono appello Baghdadi,cambio nome

Messaggio audio 'califfo' giunto in fase alta tensione per Egitto

Il presidente Sisi all'indomani della strage di soldati del 24 ottobre nel Sinai

Redazione Ansa

(ANSAmed) - IL CAIRO - La formazione jihadista attiva nel nord del Sinai, Ansar Beit al Maqdis, che nei giorni scorsi aveva già "aderito" all'Isis, annuncia su Twitter di aver cambiato il proprio nome in "Stato del Sinai appartenente allo Stato islamico", in risposta alla richiesta di Abu Bakr al Baghdadi nel messaggio audio attribuito al leader dell'Isis e diffuso ieri.
Nella registrazione Baghdadi avrebbe "accettato" l'alleanza dei jihadisti dell'Egitto, Arabia Saudita, Yemen, Libia e Algeria.

Ansar Beit al Maqdis è costretta a cambiare di continuo il suo account Twitter, per evitare la "sospensione" da parte del social network.

Un'ondata di attentati, di più o meno grave intensità, e di attacchi alle forze armate si intensifica da qualche mese nel nord del Sinai, come in altre parti del Paese. Ieri un ordigno di bassa potenza è esploso in un vagone della metropolitana del Cairo facendo 21 feriti, per lo più per la calca della folla in fuga presa dal panico. Ma è soprattutto lo scontro a fuoco della sera precedente, e che ha coinvolto una motovedetta della Marina militare in pieno Mediterraneo, a far parlare di "un salto di qualità del terrorismo". La nave è stata attaccata da quattro imbarcazioni 'ostili' a 40 miglia al largo dalla costa, tra i porti di Damietta e Port Said. Nell'attacco sono rimasti feriti cinque marinai, mentre altri otto risultano dispersi in mare. Le barche degli assalitori sono state affondate, anche grazie all'intervento delle forze aeree, e 32 persone arrestate nell'immediato. Altre 40 sono state fermate ieri a Ezbet el Borg, vicino a Damietta, e interrogate. Secondo una fonte militare di alto rango, citata dal quotidiano El Masri el Youm, tra i fermati c'erano degli "stranieri che potrebbero essere membri dello Stato islamico".

Alcuni osservatori invitano tuttavia alla prudenza. Quel tratto di mare è affollato di trafficanti di droga e di migranti, e non si esclude che il conflitto a fuoco sia nato per proteggere il carico. Ma gli occhi sono soprattutto puntati su Ansar Beit al Maqdis, ritenuto responsabile di diversi attentati all'esercito nel nord del Sinai, l'ultimo ieri in cui sono morti due militari (cinque in due diversi agguati, secondo altre fonti). L'operazione per 'ripulire' il Sinai è stata ampliata all'indomani la strage del 24 ottobre, in cui sono morti almeno 30 soldati, e ogni giorno vengono annunciati decine di arresti di "terroristi e criminali". Ventisei solo ieri tra cui uno dei vertici di Ansar, Awad Radwan Ghanem, membro del Consiglio consultativo del gruppo. (ANSAmed).

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