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Bruciata moschea Cisgiordania, villaggio accusa coloni

Colpita anche sinagoga.Via libera a 200 case a Gerusalemme est

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TEL AVIV - Una moschea è stata data alle fiamme la notte scorsa nel villaggio di al-Mughayr, nei pressi di Ramallah, in Cisgiordania, e gli abitanti del villaggio accusano i coloni israeliani. Secondo loro un'inchiesta condotta dalla polizia palestinese dimostrerebbe la responsabilità dei coloni nel rogo della loro moschea, che ha riportato gravi danni. Anche il movimento islamico in Israele ha pubblicato un comunicato in cui lancia accuse sia ai coloni sia al governo israeliano. Una condanna agli attacchi a luoghi di culto è giunta pure da un dirigente dei coloni secondo cui "i responsabili vanno mandati dallo psichiatra".

Sempre la scorsa notte una bottiglia incendiaria e' stata lanciata contro una antica sinagoga nella cittadina araba di Shefaram in Galilea. Lo ha reso noto la polizia israeliana secondo cui il principio di incendio ha provocato solo lievi danni. L'episodio è avvenuto mentre fra gli arabi della Galilea si avverte una forte tensione per la uccisione, sabato, di un ragazzo di Kafr Kana da parte di un agente della polizia che si sentiva in pericolo di vita.

Intanto la municipalità di Gerusalemme ha dato il primo via libera alla costruzione di 200 case a Ramot un quartiere nella parte est dell'abitato, oltre la Linea Verde del 1967. Lo dicono i media. Il progetto è alla sua tappa iniziale burocratica. Amnon Arbel, vicecapo della commissione di programmazione della municipalita', ha detto - citato dai media - che ''il progetto ha bisogno di superare altre difficoltà e per la costruzione ci vorranno anni''.

Quanto alle tensioni per la Spianata delle Moschee,  in un incontro con decine di ambasciatori il viceministro degli esteri Tzahi Hanegbi (Likud) ha detto che ''Israele ha garantito in passato e continuerà a garantire in futuro lo status quo nel Monte del Tempio (Spianata delle moschee, ndr) nonché lo status particolare della Giordania quale custode dei Luoghi santi islamici a Gerusalemme''. Il suo governo, ha aggiunto, ''si oppone a qualsiasi tentativo di cambiare lo status quo''.

Riferendosi ad esponenti nazionalisti israeliani che vorrebbero garantire anche agli ebrei il permesso di pregare su quella Spianata, Hanegbi ha precisato che si tratta di ''loro opinioni personali, che non rappresentano il governo di Israele''. Riferendosi alle recenti tensioni nella Spianata delle Moschee, Hanegbi ha anche affermato: ''Purtroppo notiamo un aumento della violenza dei palestinesi, sostenuta dall' incitamento sia di dirigenti palestinesi ufficiali sia di elementi dell'Islam estremista''.

Dovra' scontare una settimana di isolamento totale e pagare un'ammenda di 300 shekel (60 euro) Marwan Barghuti, il leader di al-Fatah condannato all'ergastolo da Israele. La nuova punizione è stata decisa dal servizio carcerario israeliano dopo che ieri, in occasione delle celebrazioni del decennale della morte di Yasser Arafat, Barghuti ha inoltrato alla stampa un documento in cui incita i palestinesi alla resistenza armata contro l'occupazione e a mettere fine alla cooperazione di sicurezza con Israele. (ANSAmed). 

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