(di Samantha Agrò)
(ANSAmed) - STRASBURGO, 4 NOV - L'Italia non è in grado di
garantire che i richiedenti asilo siano alloggiati in condizioni
adeguate. A bocciare il sistema di accoglienza italiano è stata
la Corte europea dei diritti umani in una sentenza che riguarda
la Svizzera.
I giudici di Strasburgo hanno infatti stabilito che il
governo elvetico non potrà rinviare in Italia una famiglia
afgana di richiedenti asilo, se prima non otterrà dal governo
italiano informazioni precise su dove e come queste persone
saranno alloggiate, nonchè assicurazioni sul fatto che il nucleo
familiare non verrà diviso. Informazioni che sinora l'Italia,
rilevano i giudici, non è stata in grado di fornire, neanche
durante l'udienza che si è tenuta a febbraio scorso.
Per la Corte se la Svizzera dovesse decidere di rinviare in
Italia la famiglia, che ora risiede a Losanna, senza tali
assicurazioni, violerebbe il loro diritto a non essere
sottoposti a trattamenti inumani e degradanti. I giudici di
Strasburgo sono arrivati a questa conclusione dopo aver vagliato
tutte le informazioni e i dati presentati dal governo italiano e
da diverse organizzazioni internazionali. In particolare la
Corte si è soffermata su quelli riguardanti il numero di
richiedenti asilo presenti in Italia e il numero di posti letto
che il governo è in grado di mettere a loro disposizione.
I giudici hanno osservato che "c'è una evidente divario tra i
due dati" e che quindi "non è infondato ritenere che i
richiedenti asilo rinviati adesso in Italia da altri Paesi
europei, in base a quanto previsto dal regolamento di Dublino,
corrano il rischio di restare senza un luogo dove abitare o che
siano alloggiati in strutture insalubri e dove si verificano
episodi di violenza".
Nella sentenza, peraltro, si fa anche riferimento al fatto
che alcuni tribunali tedeschi hanno sospeso il rinvio in Italia
di richiedenti asilo proprio a causa dei problemi riscontrati
sul fronte dell'alloggio e che la Corte Suprema del Regno Unito
ha stabilito che il rinvio verso l'Italia non può essere
automatico ma occorre un'analisi di ciascun singolo caso.
I giudici hanno tuttavia evidenziato che il sistema di
accoglienza italiano non è comparabile in alcun modo a quello
della Grecia, l'unico altro Paese europeo per cui la Corte ha
stabilito che il rinvio di richiedenti asilo può comportare una
violazione dei loro diritti.
Ma in ogni caso questa è la prima volta che i giudici di
Strasburgo affermano che il rinvio in Italia di richiedenti
asilo pone dei problemi sotto il profilo del rispetto dei
diritti umani. E potrebbe non essere l'ultima. Alla Corte
pendono al momento circa venti ricorsi, simili a quello della
famiglia afgana, di richiedenti asilo che si trovano nella
maggior parte dei casi in Svizzera, Olanda e Svezia. (ANSAmed).
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Sentenza Corte Strasburgo boccia Italia su diritto d'asilo
Non offre sufficienti garanzie a rifugiati, ma meglio di Grecia