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Isis: mille nuovi jihadisti stranieri arrivano ogni mese in Siria

Stampa Usa, 16 mila sul campo. Raid non fermano reclutamento

Un'esplosione nella città siriana di Kobane dove si combatte contro l'Isis

Redazione Ansa

(ANSAmed) - WASHINGTON - I raid aerei della coalizione contro lo Stato islamico in Siria non hanno scoraggiato i combattenti stranieri. Sono ancora più di mille i jihadisti che ogni mese arrivano in territorio siriano per unirsi ai gruppi integralisti islamici. Lo ha rivelato il Washington Post, che cita funzionari dell'intelligence e dell'antiterrorismo Usa.

La cifra indica che la campagna aerea contro l'Isis non ha scoraggiato un significativo numero di miliziani dal recarsi nella regione, ma che allo stesso tempo non ha sollevato un senso di collera tra gli integralisti incoraggiandoli ad andare ad 'arruolarsi'. "Il flusso di combattenti che raggiunge la Siria rimane costante e quindi il numero complessivo continua ad aumentare", ha detto un funzionario dell'intelligence.

Si tratta di un afflusso andato avanti in questi termini nel corso dell'ultimo anno, scrive il Post, aggiungendo che pertanto il numero dei combattenti stranieri in Siria è ormai oltre quota 16mila, una cifra del tutto simile a quella citata in un rapporto dell'Onu, secondo cui il totale si aggirerebbe attorno ai 15mila (a luglio erano 12mila).

Il documento sostiene che i jihadisti provengono da 80 Paesi diversi, di cui l'Onu non fornisce una lista dettagliata, limitandosi a nominare solo i luoghi, che mai prima di oggi erano stati patria di 'foreign fighters': Maldive, Cile e Norvegia. Secondo la valutazione dell'intelligence Usa, il flusso di combattenti può essere attribuito a diversi fattori, inclusa la campagna sofisticata per reclutarli orchestrata da gruppi come l'Isis e la relativa facilità con la quale i jihadisti dal Medio Oriente, Nord Africa ed Europa riescono ad arrivare in Siria, passando per la Turchia.

Per il portavoce del Pentagono, John Kirby, i raid aerei (oltre 600 fino a venerdiì) stanno "interrompendo" le operazioni dell'Isis. Ma Kirby ha ammesso che qualsiasi operazione offensiva contro gli estremisti "è ancora lontana". E non si ferma la propaganda dello Stato islamico, che in un nuovo video incita i musulmani egiziani a "sostenere gli eroi e i leoni del Sinai che non temono nulla per la creazione di uno Stato islamico". (ANSAmed).

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