(di Laurence Figà-Talamanca)
(ANSAmed) - IL CAIRO, 21 OTT - Le forze regolari libiche e
gli uomini dell'ex generale Khalifa Haftar sono sempre più uniti
nel combattere i jihadisti di Ansar al Sharia in Cirenaica. Una
nuova offensiva è stata lanciata nelle ultime ore, di fatto
disattendendo l'appello - fatto pochi giorni fa da Usa e altri
Paesi tra cui l'Italia - alle fazioni in lotta in Libia a
cessare il fuoco, e ad avviare al più presto un processo
politico che possa salvare il Paese dal baratro verso cui sta
precipitando.
I combattimenti si sono concentrati ancora su Bengasi, città
che fu culla della rivoluzione contro Muammar Gheddafi, oggi
contesa dai jihadisti vicini all'Isis (Stato islamico) e dalle
forze di Haftar che nei giorni scorsi ne hanno ripreso in parte
il controllo. E a Derna, ancora più a est, città dall'islam più
radicale dove nelle scorse settimane è stato decretato un
califfato. Secondo fonti militari libiche, almeno 40 jihadisti
sono rimasti uccisi nelle ultime 24 ore nei bombardamenti aerei.
Alcuni di loro sono morti carbonizzati o sepolti dalle macerie
di edifici centrati dai raid. Fonti mediche parlano invece di 75
morti negli ultimi 5 giorni di scontri e bombe, che non
avrebbero risparmiato i civili.
Il governo ha inoltre ordinato all'esercito di dirigersi
verso Tripoli per liberarla dai gruppi armati e nel farlo ha
chiesto ai giovani della capitale di rivoltarsi contro le
milizie e dare man forte alle forze armate.
A suggellare la sempre più concreta alleanza tra Haftar e le
deboli forze fedeli al governo di Abdullah al Thani, è stata la
decisione del parlamento eletto - costretto a insediarsi a
Tobruk - di fornire armi alle forze dell'ex generale nel comune
obiettivo di sconfiggere il califfato di Ansar al Sharia
nell'est e le altre milizie nel resto del Paese. (ANSAmed).
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Libia: offensiva anti-jihad a Bengasi, decine di morti
Parlamento arma uomini Haftar, governo prepara offensiva Tripoli