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Terrorismo:Alfano, vigili su possibili infiltrazioni tra migranti

Collaborazione su tunisini dispersi

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 3 OTT - "Non si può fare un'equazione tra immigrazione e terrorismo, anche perché molte di queste persone spesso scappano da guerre e da persecuzioni, ma con lo stesso elemento di responsabilità con cui diciamo questo dobbiamo anche dire che nessuno può escludere alcuni rischi di infiltrazione".

Lo ha detto il ministro dell'Interno Alfano in visita a Tunisi.

"Non ne abbiamo traccia - ha aggiunto - abbiamo fatto anche verifiche recenti e abbiamo escluso che si tratti di cellule jihadiste o terroriste, ma il nostro livello di allerta resta alto". Il premier tunisino Mehdi Jomaa ha assicurato il pieno impegno della Tunisia a proseguire l'intensa collaborazione con l'Italia sia sul piano bilaterale che nei riguardi della Libia.

Per quanto riguarda la lotta al terrorismo, è stata sottolineata la necessità del potenziamento del gia' proficuo coordinamento a livello di Polizia e di Intelligence nella lotta al radicalismo e al fenomeno dei "foreign fighters". Da parte sua il governo tunisino ha espresso preoccupazione per l'evolversi della situazione in Libia.

"E' evidente - ha detto Alfano - che il fronte libico è un fronte che ci crea enormi problemi ed enormi danni, perchè l'instabilità libica si riversa sull'Italia. La soluzione del problema libico e' la chiave di volta per risolvere una grande parte dei problemi dei migranti che arrivano in Italia". L'Italia da parte sua, ha proseguito, "sta svolgendo una grande azione di monitoraggio di tutti i possibili rischi terroristici, anche quelli in apparenza piu' insignificanti. Il livello di allerta è elevato, collaboriamo con uno scambio di informazioni molto efficace con tutti gli altri paesi d'Europa e dell'Occidente".

Alfano ha anche consegnato due pattugliatori italiani che consentiranno al governo tunisino di incrementare la collaborazione con l'Italia per contrastare l'immigrazione illegale e offrire una migliore accoglienza ai profughi.

"Con il Presidente della Repubblica, Moncef Marzouki - ha spiegato ancora il ministro - abbiamo parlato non solo di questa delicata transizione tunisina e del rafforzamento delle istituzioni democratiche, ma soprattutto di contrasto ai traffici illegali nel Mediterraneo, a cominciare dal traffico di esseri umani e del contrasto al terrorismo internazionale".

La collaborazione tra i due Paesi prosegue anche sulla questione dei migranti tunisini dispersi in mare, un tema sollevato anche durante la visita del presidente Giorgio Napolitano a Tunisi nel 2012. La collaborazione su questo tema va avanti "in modo molto efficace", ha confermato il ministro, evidenziando l'impegno dell'ambasciatore d'Italia a Tunisi, che è "assolutamente attento ad ogni aspetto che possa rendere quella tragedia piu' sostenibile dalle famiglie attraverso l'accertamento della verità". Il gruppo di lavoro comune, ha concluso, "si fonda sulle notizie e sulle informazioni che ha, e continuera' a lavorare finché non si accerterà ciò che realmente è accaduto". (ANSAmed).

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