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Yemen:Sanaa in mano a ribelli, presidente teme guerra civile

Capo ribellione sciita esulta, capo stato denuncia complotto

Una donna con i suoi bambini in una strada di Sanaa

Redazione Ansa

(di Rossella Benevenia) (ANSAmed) - ROMA, 23 SET - Dopo tre anni di scontri e un anno di combattimenti sempre più sanguinosi, dalla notte scorsa la capitale yemenita Sanaa é ormai quasi completamente sotto il controllo dei ribelli sciiti di Ansar Allah e il presidente Abd Rabbo Mansour Hadi ha denunciato un complotto "con ramificazioni all'estero" e "in grado di scatenare la guerra civile". Ha comunque promesso che l'autorità dello Stato sarà ristabilita, ma é stato smentito poche ore dopo dal capo della ribellione sciita Abdel Malek al-Houthi che ha gridato "vittoria" in televisione e dagli schermi giganti installati nella grande piazza di Sadaa, la sua roccaforte nel nord del Paese. "Io mi congratulo con il nostro popolo per la vittoria della sua rivoluzione popolare", ha proclamato.

I ribelli sciiti hanno istituito posti di blocco sulle principali vie della capitale ed effettuano pattugliamenti.

Anche l'emissario dell'Onu, Jamal Benomar - che domenica aveva mediato l'accordo tra sciiti e sunniti (sostenuti dall'esercito governativo) nel nord della capitale facendo sperare in una reale pacificazione dello Yemen - la notte scorsa aveva parlato di esercito regolare "allo sbando", aggiungendo che "ciò che sta accadendo in questi giorni potrebbe causare il crollo dello Stato yemenita e la fine del processo di transizione politica".

"Si tratta - ha detto - di un complotto ordito da tempo, le cui ramificazioni travalicano i confini della nazione".

Secondo testimoni, i posti di blocco a Sanaa sono stati installati dai ribelli soprattutto sulla strada dell'aeroporto a nord, sulla via che attraversa la capitale da est a ovest e su altre due grandi arterie. Miliziani pesantemente armati stanno pattugliando le strade a bordo di veicoli 4X4 e piccole unità di ribelli presidiano i ministeri e le sedi di istituzioni statali.

Saccheggi sono segnalati in alcune caserme dell'esercito. Anche la residenza dell'attivista Tawakkol Karman, una delle tre donne premio Nobel per la Pace nel 2011, é stata devastata. Due grandi ospedali di Sanaa, Sobol al-Ayat e quello dell'Università delle scienze e della tecnologia, sono stati chiusi dai miliziani con il pretesto che erano gestiti da uomini del partito rivale sunnita di Al-Islah. La popolazione é terrorizzata ed é opinione comune che lo Yemen "stia precipitando verso il baratro".

(ANSAmed).

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