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Algeria-Francia: dopo 60 anni ferite non rimarginate

Un convegno per ricordare torture contro indipendentisti

Redazione Ansa

(di Diego Minuti) (ANSAmed) - ROMA, 22 AGO - Sessant'anni possono sembrare un periodo lunghissimo, ma non abbastanza per consentire all'Algeria di dimenticare quello che è accaduto nell'insieme eroico e doloroso periodo dell'Indipendenza dalla Francia. Può sembrare banale, ma gli algerini sembrano volere cogliere ogni occasione per ricordare. E lo fanno ben sapendo che questo può contribuire a rendere sempre problematici i rapporti con la Francia, le cui mosse soprattutto politiche, ancora oggi, al di là dei sorrisi e delle strette di mano in occasione di incontri ufficiali, sono sempre guardate con diffidenza, quando non addirittura con ostilità. Come testimoniano le recenti polemiche sul ruolo - giudicato marginale - attribuito dai francesi in occasione di commemorazioni ufficiali al contigente algerino nell'esito vittorioso della seconda guerra mondiale. Una conferma viene da una decisione del governo di Algeri che ha annunciato, per il primo novembre, un convegno internazionale che rischia di rendere ancora più incadescenti i rapporti con la Francia perchè vorrà raccontare una delle tante verità su come i francesi (che consideravano - e in tanti non hanno cambiato idea - l'Algeria come parte integrante del 'corpus' del Paese) gestirono, nella guerra di Indipendenza, l'acquisizione di notizie. Cioè come usarono la tortuna, con scientifica applicazione, per ottenere dai moujiahidin catturati preziose informazioni.

Una pratica comune a tutti i conflitti, ma questo per gli algerini non cancella certo la percezione della estrema ferocia che animava chi conduceva gli interrogatori, nel chiuso di prigioni, commissariati e caserme - spesso teatro, queste ultime, delle esecuzioni capitali con la ghigliottina dei resistenti che non collaboravano.

Il convegno di novembre (che si terrà a Skikda, una delle città simbolo della rivolta e, quindi, dell'Indipendenza,), ha detto il ministro dei Moujahidinm, Tayeb Zitouni, ''si iscrive nel quadro della conservazione della memoria nazionale'', per sottolineare che l'Algeria non dimentica nè vuole dimenticare. E per questo ha anche lanciato un invito agli ex combattenti a contribuire, ciascuno alla luce delle proprie esperienze, alla migliore riuscita del convegno, di cui non si conosce ancora il panel dei relatori, ma che avrà una imponente parte documentale, destinata in gran parte ad essere poi ospitata nel museo dedicato, nei giorni scorsi, alla memoria di Ali Kafi, uno degli eroi dell'Indipendenza. (ANSAmed).

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