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Egitto: esplosione bomba al Cairo, ucciso generale polizia

Ultima vittima serie attacchi. Blitz antiterrorismo, ucciso ufficiale

Redazione Ansa

(ANSAmed) - IL CAIRO - Un generale di polizia è rimasto ucciso oggi dall'esplosione di una bomba artigianale posta sotto la sua vettura a sud del Cairo. Secondo quanto riferisce la sicurezza, la vittima, Ahmed Zaki, è morto in ospedale per le ferite riportate nell'attentato. 

Sempre oggi un ufficiale di polizia egiziano ed un jihadista sono rimasti uccisi in un'operazione antiterrorismo a sud ovest di Alessandria. Lo riferiscono fonti della sicurezza all'agenzia Mena. Nel blitz, effettuato a Borg el-Arab, le forze dell'ordine hanno sequestrato un ingente quantitativo di armi e munizioni ed arrestato una persona con quattro bombe a mano, due cinture esplosive e due fucili. Le fonti hanno reso noto che il luogotenente Ahmed Saad Mohammad Al-Dehi e' morto in uno scontro a fuoco con i terroristi.

Zaki, il generale ucciso oggi da una bomba artigianale al Cairo, è rimasto vittima del quinto attacco contro le forze di polizia avvenuto in una settimana nella capitale. Lo riferisce il sito di Al Arabiya, ricordando che l'attentato odierno è l'ultimo di una lunga serie dalla destituzione del presidente islamista Mohammed Morsi nel luglio scorso. Zaki è inoltre il terzo generale di polizia ucciso dall'inizio dell'anno. Un gruppo jihadista poco noto, Ajnad Misr, ha rivendicato vari attacchi contro la polizia nella capitale, annunciandone altri ancora in risposta alla repressione degli islamisti. Ma gli attentati più sanguinosi al Cairo e nel Paese, e in particolare nel Sinai, sono quelli rivendicati da Ansar Beit al-Maqdis, un gruppo legato ad al Qaida.

Secondo dati ufficiali, riferisce ancora il sito della tv panaraba saudita, circa 500 persone - per lo piu' soldati e agenti di polizia - sono rimaste vittime di attentati e attacchi con armi da fuoco dal luglio scorso. Amnesty International calcola che oltre 1.400 persone sono rimaste uccise nella repressione dei sostenitori di Morsi. Fra questi, 15mila sono stati incarcerati e centinaia già condannati anche alla pena di morte. (ANSAmed). 

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