(ANSAmed) - TUNISI, 28 AGO - "La questione della
normalizzazione con Israele è stata discussa per la prima volta
da Abdelhamid Dbeibah (il premier libico ad interim) durante la
visita del direttore della Cia William Burns a Tripoli, nel
gennaio 2023". Lo scrive su X l'analista libico Mohamed Eljarh
provando a ricostruire la dinamica dell'incontro a Roma tra la
ministra degli Esteri libica, Najla Al Mangoush, ora sospesa, e
il suo omologo israeliano Eli Cohen.
"Dbeibah - sostiene Eljarh - ha espresso la sua approvazione
per la normalizzazione con Israele, ma anche la sua
preoccupazione per una reazione pubblica contro tale mossa. E
non aveva torto, la sua casa e quella di suo cugino e primo
ministro ombra Ibrahim Dbeibah sono state entrambe attaccate dai
manifestanti e saccheggiate ieri sera".
Secondo l'analista libico, "l'amministrazione Biden
attraverso Burns, il Dipartimento di Stato e sul campo
attraverso l'ambasciata Usa a Tripoli ha promesso a Dbeibah
sostegno politico/diplomatico al suo governo in cambio di
progressi tangibili sulla normalizzazione con Israele".
"Nonostante il rischio, Dbeibah secondo fonti libiche e
italiane ha chiesto esplicitamente agli italiani di organizzare
l'incontro tra i due ministri a Roma". Eljarh fornisce una
ricostruzione dettagliata delle mosse della diplomazia
americana: "Fonti libiche e americane hanno confermato che
l'inviato speciale degli Stati Uniti in Libia Richard Norland
inizierà questa settimana un tour al Cairo e ad Ankara, tra
lealtre capitali, per incontri con le parti interessate libiche,
tra cui il generale Khalifa Haftar e Agilah Saleh, nella Libia
orientale".
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Libyan foreign minister Najila El Mangoush. ANSA/GIUSEPPE
LAMI
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"L'obiettivo di questa spinta diplomatica americana -
aggiunge l'analista - è convincere gli attori regionali e libici
dell'idea di un rimpasto del governo di Dbeibah che rimarrebbe
in carica come premier promettendo in cambio di non candidarsi
alle elezioni'. In alternativa, l'amministrazione Biden
spingerebbe per l'inclusione di Dbeibah sul tavolo dei negoziati
e gli garantirebbe un ruolo nella formazione di un nuovo
governo".
"A Dbeibah è stato promesso questo sostegno diplomatico in
cambio dell'incontro di Roma" è la tesi dell'esperto che
conclude: "Resta la domanda sconcertante: perché gli israeliani
hanno scelto di rivelare l'incontro in questo modo?
Principalmente a causa di considerazioni politiche e populiste
di Netanyahu e della sua coalizione di governo". (ANSAmed).
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'Ci sono gli Usa dietro la trattativa Libia-Israele'
Analista: 'Washington ha promesso sostegno politico a Dbeibah'