(ANSAmed) - TUNISI, 22 APR - Visto da Tunisi l'accordo
firmato l'11 aprile scorso ad Algeri tra il premier Mario Draghi
e il presidente algerino Abdelajid Tebboune, per un aumento
graduale del 40%, fino al 2024, del volume di gas in transito
sul gasdotto Transmed, viene letto da tutti i commentatori
tunisini come una fonte di guadagno inaspettata per il Paese,
che vive una condizione economica difficile e che prevede
conseguenze negative per le importazioni di cereali, a causa
della guerra in Ucraina.
Il Transmed, che attraversa il territorio tunisino per 400
chilometri prima di tuffarsi nel Mediterraneo in direzione
dell'Italia, frutta ogni anno delle royalties alla Tunisia.
Secondo gli accordi in atto, la Tunisia riscuote infatti un
diritto di passaggio pari al 5,25% del totale del gas
trasportato. I contratti di vendita firmati dall'attuazione del
progetto nel 1983 prevedono un compenso in valuta estera o in
gas naturale per la Tunisia.
"Queste royalties porteranno 500 miliardi di dinari in
Tunisia nel 2022", secondo il ministro dell'Industria, delle
miniere e dell'energia, Neila Noura Gongi, che ha sottolineato
come esse "coprano, per il momento, il 65% del fabbisogno
energetico del Paese". Anche visto da Algeri, questo nuovo
accordo è fondamentale perché consolida la posizione
dell'Algeria nella regione. "In un colpo solo, l'Algeria
rafforza il suo asse con l'Italia, facendo una sorta di un
regalo ai vicini tunisini, taglia i rifornimenti al Marocco e
aumenta i prezzi ai 'cattivi' clienti spagnoli", sottolinea
Sofiene Ahres su businessnews.com.tn.
L'accordo è anche l'occasione per Algeri di attrarre il
colosso italiano Eni, sugli investimenti nell'energia solare,
nel sud del Paese. E così facendo, Algeri non nasconde più
l'ambizione di diventare il principale fornitore di energia
elettrica 'pulita' per il continente europeo, in particolare con
il suo Mega progetto "Solar 1000" che si estende su 4200 ettari
e che genererà una capacità totale di 1000 MegaWatt. L'accordo
dell'11 aprile, firmato tra il direttore generale di Eni,
Claudio Descalzi e il direttore generale di Sonatrach, Toufik
Hakkar, prevede un allineamento ai prezzi del mercato
internazionale e un aumento del 40% dei volumi di gas verso
l'Italia (9 miliardi m3).
"Diversi altri progetti nel campo delle energie rinnovabili
sono previsti nell'accordo" si legge in un comunicato stampa di
Sonatrach diffuso per l'occasione. La Tunisia non risentirà in
alcun modo di alcun improvviso aumento di prezzo, poiché gli
algerini hanno mantenuto il vecchio valore. "Di fatto Algeri
regala alla Tunisia subito 3 miliardi di m3 di gas naturale e
altri 6 nel 2023. L'accordo prevede anche: 3 miliardi di m3 di
GNL (Gas Naturale Liquefatto)" scrive ancora Sofiene Ahres,
concludendo che "d'ora in poi, quasi 30 miliardi di m3 di gas
naturale viaggeranno ogni anno a una velocità superiore a Mach 1
verso l'Italia attraverso Transmed. La quota spettante alla
Tunisia in questa bella operazione italo-algerina è di 1,5
miliardi di m3". (ANSAmed).
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Gas: Tunisia 'beneficerà del nuovo accordo Italia-Algeria'
Commentatori valutano ricadute positive per Tunisi