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Libia: analisti, braccio di ferro sui proventi del petrolio

Capo Parlamento chiede di spostarli su un'altra banca

Redazione Ansa

(ANSAmed) - IL CAIRO, 16 MAR - L'est della Libia ha ingaggiato un pericoloso braccio di ferro con la Banca centrale libica sul controllo dei proventi del petrolio di cui il tormentato Paese ha le maggiori riserve in Africa. Il capo del Parlamento libico, Aqila Saleh, ha inviato una lettera al presidente della Compagnia petrolifera nazionale (Noc) della Libia, Mustafa Sanalla, "chiedendogli di non trasferire i ricavi" della vendita di petrolio alla Banca centrale libica (Cbl) e di depositarli invece "sul conto della Lfb", la Libyan Arab Foreign Bank. Lo segnala su Twitter un analista, Jalel Harchaoui, mettendo in guardia: "a prescindere dal fatto che Sanalla rispetti o meno" la richiesta, questo "gesto fa presagire una maggiore probabilità di un blocco" dell'export di petrolio.

"Temendo le ripercussioni politiche di un blocco sulle esportazioni", Saleh e il generale Khalifa Haftar "stanno ora optando per utilizzare il meccanismo che", l'anno scorso, "ha portato alla fine del Gna", scrive sempre su Twitter un altro analista, Emadeddin Badi, riferendosi al Governo di accordo nazionale del premier Fayez al Sarraj. Lo schema prevede appunto di chiedere a Sanalla di "congelare i proventi del petrolio sul conto della Libyan Foreign Bank e negare l'accesso ai fondi a Cbl e Gnu", aggiunge l'analista riferendosi all'esecutivo di unità nazionale dell'attuale premier Abdel Hamid Dbeibah insidiato dal rivale Fathi Bashagha, sostenuto proprio da Saleh e Haftar.(ANSAmed).

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