(ANSAmed) - TUNISI, 31 MAR - Oggi in Tunisia la società
civile riveste un ruolo indispensabile e svolge funzioni
assimilabili a quelle di un organo di controllo contro
"l'oscurantismo dittatoriale e religioso". Anche in Egitto e in
Libia la società civile potrebbe rivestire la stessa funzione
nei confronti del potere politico, ma affinché questo possa
accadere appare fondamentale assegnarle un ruolo ben preciso in
seno alla società, fissare le sue missioni, i suoi limiti e i
suoi principi democratici, essenziali per stabilire anche un
forte senso di appartenenza al proprio paese, alla propria
lingua e a tutti quei valori fondamentali di coesione. E' quanto
emerso alla tavola rotonda sul tema "Società civile e democrazia
nei paesi del sud del Mediterraneo: quale solidarietà in tempo
di crisi?", organizzata presso l'Accademia tunisina delle
scienze, delle arti e delle lettere di Cartagine (Beit Al Hikma)
dalla direttrice del dipartimento di Lettere della stessa
Accademia, prof.ssa Raja Bahri, e dal presidente della Cattedra
Sicilia per il dialogo di Culture e Civiltà, prof. Alfonso
Campisi.
Un tema oggi al centro di tanti dibattiti in Tunisia e in
molti paesi del sud del Mediterraneo, in particolare in quelli
che si sono liberati da un regime dittatoriale e che stanno
attraversando un periodo di "transizione democratica". Dalla
tavola rotonda è emerso che per alcuni "società civile" resta un
concetto "venerabile" ma "sfuggente" ("elettivo") come ricorda
C. Young, mentre V. Pérez-Diaz lo definisce "ambiguo". La
società civile stessa è un "mito" avverte J.-J. Chevallier
perché non si vede e può solo concepirsi con difficoltà. Il
concetto di società civile può dunque sembrare spesso
inappropriato, o confuso, poiché la struttura, la composizione
della società civile cambia da paese a paese e con formazioni e
rivendicazioni diverse da un popolo all'altro, e per questo
motivo può essere oggetto di strumentalizzazioni.
I partecipanti alla tavola rotonda - tra cui la sociologa ed
esponente di spicco della società civile tunisina Nabila Hamza,
l'ambasciatore d'Italia in Tunisia Lorenzo Fanara,
l'ambasciatore di Spagna a Tunisi Guillermo Ardizone Garcia,
l'ex ambasciatore tunisino e rappresentante speciale dell'Onu
Azouz Ennifar, il giornalista e scrittore Soufiane Ben Farhat e
lo stesso Alfonso Campisi, scrittore e professore ordinario
presso l'università de la Manouba in Tunisia - sono stati
concordi nell'affermare tuttavia che quello della società civile
potrebbe configurarsi quasi un concetto astratto ma che in
realtà non lo è e svolge invece una funzione vitale.(ANSAmed).
(ANSA).
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Tunisia: il ruolo della società civile nei paesi del sud Med
Dibattito a Cartagine evidenzia funzione vitale di 'controllo'