(ANSAmed) - IL CAIRO, 03 DIC - Riduzione dei tassi, aumento
degli accantonamenti, sospensione del percepimento di
commissioni su alcuni servizi e offerta di tassi molto elevati
sui depositi da parte delle maggiori banche pubbliche: sono
questi gli effetti dell'emergenza Covid per il mercato bancario
egiziano su cui si muovono colossi europei come Intesa Sanpaolo
(attraverso la sua controllata Alexbank) e la francese Credit
Agricole.
E' quanto emerge da un esame dei bilanci trimestrali di
questi due istituti e tendenze sottolineate dai media. Il
Credit Agricole Egypt nei primi nove mesi del 2020 mostra un
calo del 44% dell'utile netto rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente, mentre Alexbank nello stesso periodo è
riuscita a contenere a circa il 20% la flessione dei profitti
netti.
Pur in questa costellazione avversa, la controllata del
Gruppo italiano è riuscita a mantenere risultati molto positivi,
anche grazie a una qualità del credito molto buona e, per il
secondo trimestre consecutivo, è stata la controllata della
Divisione Banche estere di Intesa Sanpaolo col miglior risultato
netto: dei 343 milioni di euro di utile netto generati dalla
Divisione al 9/2020, 106 milioni derivano infatti dal contributo
della controllata egiziana (il 31%).
I fenomeni in atto appaiono sostanzialmente essere quattro.
Innanzitutto la riduzione dei tassi favorita dal calo
dell'inflazione e accelerata dalla crisi Covid: quando questi si
riducono, l'eccesso di liquidità e il capitale che viene
investito dalle banche locali egiziane dà un ritorno più basso.
Tale effetto colpisce soprattutto gli istituti stranieri,
europei in particolare, piu' restii, anche per ragioni
tecnico-regolamentari, a mantenere larghi portafogli di titoli a
lungo termine che nel breve potrebbero proteggere dalla
contrazione dei tassi.
Circa risultati al settembre scorso delle altre banche
private a controllo straniero di dimensione più significativa,
da segnalare il risultato della Qnb Alahli, utile netto a -13%,
ed Emirates Nbd, -31% rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente, mentre Bank Audi, parte di un Gruppo libanese che
sta trattando la cessione della controllata egiziana, appare in
controtendenza con un utile in crescita.
Circa la Cib (Commercial International Bank, il maggiore
istituto privato in Egitto), di recente oggetto di pesanti
rilievi da parte della Banca Centrale che hanno portato alla
sostituzione di presidente e Managing director, sebbene disponga
di un ampio portafoglio titoli a lungo termine, già nel primo
semestre (il bilancio al 9/2020 non e' stato ancora pubblicato)
mostrava risultati in calo per circa il 7%.
Il motivo è il secondo di questi quattro fenomeni: con il
Covid tutte le banche hanno dovuto aumentare prudenzialmente gli
accantonamenti a fronte della loro esposizione creditizia.
Un terzo fenomeno è costituito dalla decisione della Banca
centrale egiziana, nelle more di un pacchetto di sostegno
all'economia di fronte all'emergenza coronavirus, di sospendere
nel periodo considerato il percepimento da parte delle banche di
commissioni su alcuni servizi quali quelle sui Pos in uso ai
commercianti e quelle sui prelievi bancomat su banche terze, con
ovvi effetti in termini di ricavi.
Un quarto e ultimo aspetto, che ha favorito l'afflusso di
depositi presso le banche pubbliche quali Nbe e Banque Misr a
discapito delle banche private, è stata la decisione da parte di
questi istituti di mantenere tassi molto elevati sui Certificati
di Deposito, strumenti di raccolta a medio-lungo termine a 1, 2
e 3 anni, con tassi rispettivamente al 15%, 14% e 12,25%,
ancorché a fronte di tassi ufficiali ad una cifra. (ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Egitto: gli effetti del Covid sulle banche
La sfida di tassi, accantonamenti e commissioni anche per Intesa