(di Massimo Lomonaco)
TEL AVIV - L'Iran sta mollando la presa sulla Siria. Dopo il
doppio attacco della notte scorsa attributo ad Israele, fonti
della Difesa dello Stato ebraico hanno rivelato che il regime di
Teheran si sta ritirando "gradualmente" dalla Siria provvedendo
a chiudere le basi militari all'interno del Paese.
Una "riduzione significativa" di forze, l'hanno definita le
stesse fonti, destinata ad allentare la tensione in una delle
zone più calde della regione e a stretto ridosso del confine
nord di Israele già alle prese con gli Hezbollah libanesi.
Inoltre, le fonti israeliane hanno aggiunto di aver rilevato
anche una flessione nel numero delle milizie scite che operano
in Siria: anche se più per effetto della "naturale progressione
della guerra civile" che per le azioni attribuite ad Israele.
"Siamo determinati, più determinati dell'Iran", ha commentato
il ministro della Difesa Naftali Bennett. "E posso spiegare il
perché: per l'Iran la Siria è un'avventura a mille chilometri da
casa. Per noi, si tratta delle nostre vite". "I soldati iraniani
in Siria - ha detto ancora - rischiano la propria vita e pagano
un prezzo di sangue. Noi non consentiremo la costruzione di una
base avanzata iraniana in Siria". Un obiettivo che Israele ha da
sempre rivendicato: basti pensare che nelle ultime settimane gli
sono stati attribuiti almeno sei attacchi in territorio siriano.
I più recenti sono avvenuti - secondo fonti di Damasco - in due
ondate la notte scorsa: uno vicino a Mayadin lungo il confine
con l'Iraq e l'altro nella zona di Aleppo, a un Centro di
ricerche e studi, che hanno fatto, hanno rivelato delle ong, 14
morti tra i miliziani.
Secondo gli esponenti della Difesa israeliana - citati dai
media - l'Iran avrebbe cominciato a evacuare le basi militari
vicino al confine con Israele sin dall'inizio della pandemia di
coronavirus che ha colpito con forza il Paese. Una mossa causata
sia dagli attacchi attribuiti ad Israele sia alla crisi
economica iraniana, avvitatasi con le sanzioni Usa. Il
quotidiano Haaretz - citando fonti della difesa - ha scritto che
il presidente Bashar Assad ha compreso che "l'Iran è diventato
un peso per il suo Paese e che paga un prezzo troppo alto per la
sua presenza". Inoltre, l'esercito di Damasco - alle prese con
la propria riorganizzazione - è stato danneggiato dai presunti
attacchi israeliani e ha perso "in capacità di combattimento"
per i danni subiti al sistema di difesa e alle batterie anti
aeree.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Fonti militari Israele, 'l'Iran si ritira dalla Siria'
Dopo i ripetuti attacchi subiti, 'chiude le basi nel Paese'