(ANSAmed) - BEIRUT, 14 APR - Il coronavirus non si è finora
abbattuto in Medio Oriente nella maniera "catastrofica" prevista
da più parti. E questo considerando sia la vicinanza geografica
all'Iran, primo e ancora più grave focolaio della pandemia con
oltre 4mila morti, sia la strutturale vulnerabilità dei sistemi
sanitari di molti paesi arabi tra Mediterraneo e Mesopotamia,
colpiti direttamente e indirettamente da conflitti armati e
turbolenze socio-economiche.
Secondo i dati ufficiali finora diffusi dalle diverse
autorità sanitarie dei paesi arabi e incrociati con quelli dei
centri di ricerca internazionale collegati all'Organizzazione
mondiale della sanità, a oggi sono 443 i decessi attribuiti al
Covid-19 negli 11 paesi arabi a est del Mediterraneo e nel
Golfo, che contano una popolazione totale di circa 160 milioni
di persone.
L'Iraq, inclusa la regione autonoma del Kurdistan, emerge
come il paese che ha registrato più decessi (78) con un numero
relativamente basso di casi positivi (1.378) in tutta l'area
mediorientale araba e del Golfo. Escludendo i paesi investiti da
anni di guerra come Yemen e Siria, dove ufficialmente si
registrano rispettivamente uno e 25 casi, con soltanto due morti
per Covid-19 in Siria, è il Kuwait il paese dove il virus sembra
aver fatto meno vittime (2 decessi), seguito dall'Oman (4),
dalla Giordania, Qatar e Bahrain (7). Ma si tratta di dati non
necessariamente in linea con la situazione reale sul terreno. In
alcuni casi, come in Siria, Yemen, Iraq, le autorità hanno
ammesso di non poter condurre esami a tappeto sulla popolazione.
A questo si aggiunge la scarsa fiducia da parte di ampi strati
delle comunità locali nei confronti delle autorità statali,
accusate di corruzione e di scarsa trasparenza.
Nell'Iraq con 38 milioni di persone si registra il più basso
tasso di tamponi effettuati (900 per milione di abitanti). In
Libano e in Giordania questa cifra supera di poco i duemila test
per milione di persone e non ci sono dati disponibili dallo
Yemen, dalla Siria, dal Kuwait e dall'Oman. Gli Emirati Arabi
Uniti sono invece il paese che ha condotto più test (648mila,
65mila per milione di abitanti), seguito dal Bahrain (67mila,
39mila per milione di abitanti) e dal Qatar (50mila, 17 per
milione di abitanti). L'Arabia Saudita ha condotto in assoluto
numerosi tamponi (115mila) ma un numero limitato se si considera
la percentuale in base alla popolazione (3mila per milione di
persone).(ANSAmed).
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Coronavirus: in MO dati ufficiali escludono la 'catastrofe'
Ma non sempre riflettono la realtà sul terreno