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Da Istanbul parte la sfida contro il Sultano

Imamoglu, candidato sindaco dell'opposizione: 'Cerco i delusi'

Redazione Ansa

(di Cristoforo Spinella) (ANSAmed) - ISTANBUL, 1 APR - "Oggi gli elettori di Istanbul sono scontenti. I problemi sono tanti: povertà, disoccupazione, ma anche trasporti, trasformazioni urbane, rifugiati, ambiente.

La nostra strategia per tornare a vincere dopo 25 anni parte da una riflessione sui motivi di questa insoddisfazione". Nel voto amministrativo di ieri, la sfida di Ekrem Imamoglu è quella più difficile: strappare Istanbul al dominio dell'Akp. Nella megalopoli sul Bosforo, da cui nel 1994 partì l'ascesa di Recep Tayyip Erdogan con l'elezione a sindaco, si gioca la partita più importante: qui vive il 20% dei turchi e si produce un terzo del Pil nazionale.

In un'intervista all'ANSA, il 49enne candidato dell'opposizione - dal 2014 amministratore del distretto cittadino di Beylikduzu per il socialdemocratico Chp - spiega di puntare a un sostegno trasversale, che includa i sostenitori del filo-curdo Hdp, ma anche quelli del nazionalista Mhp e dello stesso partito di Erdogan: "Pensiamo - dice - che serva un sindaco che sappia andare al di là della politica e dei partiti.

Vogliamo i voti di tutti e dopo averli ricevuti vogliamo governare tutti insieme".

Una laurea in amministrazione finanziaria, tre figli, Imamoglu è arrivato alla politica dopo un'esperienza nell'azienda edile di famiglia. Come Erdogan, è originario del Mar Nero e ha un passato da calciatore dilettante e dirigente sportivo nel club della sua città natale, Trebisonda. Tono pacato ma deciso, nel suo quartier generale in un grattacielo affacciato sul quartiere finanziario di Maslak non vuole parlare di sondaggi ma si dice convinto "di aver fatto una campagna molto buona" e di essere "vicino alla vittoria".

Il suo avversario è l'ex premier Binali Yildirim. Ma la 'Coalizione della Nazione' - fatta dal suo Chp con il Buon Partito di centro-destra - scommette sulla voglia di facce nuove. Tra le sue promesse ci sono sconti sui trasporti e più welfare, nuovi spazi verdi e il rilancio di zone simboliche come piazza Taksim, il cui volto negli ultimi anni è radicalmente cambiato con la costruzione di una grande moschea e l'abbattimento dello storico centro culturale Ataturk. "Vogliamo rendere Taksim più viva e verde, più bella. Svilupperemo progetti importanti condivisi con i cittadini. Per lanciare così un messaggio a Istanbul e al mondo". (ANSAmed).

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