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'Attacco Istanbul messaggio Isis a Erdogan per Siria'

Parla all'ANSA Nihat Ali Ozcan: '007 indeboliti dalle purghe'

Redazione Ansa

(di Cristoforo Spinella) (ANSAmed) - ROMA, 2 GEN - "L'attacco della notte di Capodanno a Istanbul è un messaggio alla Turchia: usano il terrorismo per cercare di convincere il governo a cambiare la sua strategia in Siria, dove l'esercito turco in questi giorni sta combattendo contro l'Isis ad al Bab". Nihat Ali Ozcan, esperto militare ed editorialista del quotidiano Milliyet, non ha dubbi sulla matrice jihadista dell'ennesimo attentato che ha insanguinato la Turchia. "Penso che sia opera dell'Isis, anche se dietro potrebbero esserci pure gruppi islamisti come al Nusra, verso i quali il presidente Recep Tayyip Erdogan ha cambiato posizione dopo anni di appoggio in Siria", spiega in un'intervista all'ANSA. La dinamica e l'obiettivo, dice Ozcan, portano dritti alla pista jihadista.

"Negli ultimi mesi l'Isis ha cambiato strategia contro la Turchia, perché la Turchia ha cambiato la sua posizione in Siria e Iraq. Questo attacco punta anche a modificare la percezione dell'opinione pubblica, soprattutto delle frange più estreme".

"Nelle scorse settimane alcuni conservatori avevano anche sostenuto che l'islam vieterebbe di celebrare il Capodanno. È su di loro che i jihadisti cercano di avere influenza. Purtroppo, negli ultimi 5 anni molti giovani turchi si sono uniti all'Isis e a gruppi come al Nusra", l'ala siriana di al Qaeda, "molti foreign fighters hanno creato connessioni, e così oggi l'Isis ha una forte capacità di penetrazione in Turchia, specialmente tra i giovani islamisti", sostiene Ozcan. L'ipotesi della 'vendetta' jihadista per il tradimento di Erdogan, in queste ore, è quella privilegiata da molti analisti. "Ora l'Isis vuole portare dentro i confini della Turchia la sua guerra in Siria e Iraq".

Maggiore dell'esercito in pensione, Ozcan conosce bene la struttura delle forze di sicurezza, e le loro fragilità. "Per combattere il terrorismo serve una strategia, mentre oggi la Turchia soffre di una mancanza di capacità in questo senso, soprattutto nell'intelligence. Negli ultimi 3 anni Erdogan ha stravolto i servizi segreti, cacciando molti dei vertici perché accusati di essere sostenitori di Gulen. La situazione è diventata ancora peggiore dopo il tentato colpo di stato del 15 luglio. I nuovi capi dell'intelligence non hanno l'esperienza e le conoscenze sufficienti ad affrontare tutte le minacce terroristiche a cui oggi è esposto il Paese: i gruppi jihadisti ma anche il Pkk e il Pyd (curdi siriani, ndr)". "Erdogan cerca di manipolare l'opinione pubblica dicendo che il passaggio al presidenzialismo", su cui è previsto un referendum in primavera, "risolverà tutto. Ma di questo passo, appena ne avrà l'occasione, l'Isis colpirà ancora. E purtroppo, anche questo nuovo anno sarà molto difficile per la Turchia".

(ANSAmed).

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