(ANSAmed) - BEIRUT - Ad Aleppo "si sta facendo la Storia": è
un Bashar al Assad trionfante quello che in un videomessaggio su
Telegram ha salutato la riconquista di tutta la città del nord
del Paese grazie all'evacuazione degli ultimi ribelli. Una
vittoria che non significa ancora la fine della guerra civile,
come ha ammesso lo stesso presidente. Ma che sicuramente
rafforza la sua posizione e ne garantisce la permanenza al
potere in vista di negoziati per una soluzione politica della
crisi.
A confermarlo sembra essere anche l'annuncio di Ankara, che
per anni aveva chiesto l'uscita di scena dello stesso Assad, di
una riunione in programma il 27 dicembre a Mosca tra il ministro
degli Esteri turco con i suoi colleghi di Russia e Iran, i
grandi sponsor del regime siriano. "La migliore soluzione è
sempre quella politica, stiamo facendo sforzi per garantire un
cessate il fuoco in tutto il Paese e allo stesso tempo iniziare
un ritorno ai negoziati", ha detto il capo della diplomazia di
Ankara, Mevlut Cavusoglu. Da diversi mesi, del resto, la Turchia
ha cominciato una lenta marcia di riavvicinamento alla Russia,
fin da un incontro tra il presidente Recep Tayyip Erdogan e
quello russo Vladimir Putin l'estate scorsa. E il governo di
Ankara ha già fatto sapere di essere disposto a riconoscere un
ruolo ad Assad nel processo di transizione e di sedersi anche
allo stesso tavolo con lui.
"Una situazione completamente nuova sul terreno", ha detto
ancora Assad nel suo messaggio. E infatti con la riconquista di
Aleppo il governo riprende il controllo di quasi tutte le grandi
città siriane, tranne Raqqa, nel nord-est, che rimane in mano
all'Isis. Quanto all'evacuazione, la politica sembra essere
quella già seguita per simili operazioni in aree ribelli nei
pressi di Homs e di Damasco. Altre migliaia di miliziani armati
verranno fatti confluire verso la provincia nord-occidentale di
Idlib, in mano a fazioni per lo più fondamentaliste, tra le
quali i qaedisti del Fronte al Nusra.
L'intenzione sembra essere quella di creare una sorta di
'emirato' che in seguito sarà più facile attaccare, anche perché
le posizioni estremiste di molte delle formazioni presenti
impediranno che intorno a questa battaglia si crei la stessa
ondata di sdegno di molte cancellerie occidentali che ha
accompagnato l'offensiva e i bombardamenti su Aleppo.
In un'intervista alla televisione Russia Today, Assad ha
dichiarato che, dopo aver conquistato Aleppo, le autorità di
Damasco, coordinandosi con Mosca e Teheran, escogiteranno un
piano per cacciare i miliziani dagli altri territori siriani,
inclusa Idlib. Ma ormai il capo del regime si sente più che mai
sicuro della permanenza al potere, come ha fatto capire quando
nella medesima intervista ha affrontato il tema della
ricostruzione post-bellica. "La priorità - ha chiarito - verrà
data ai paesi amici come la Russia, la Cina, l'Iran e
altri".(ANSAmed).
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Aleppo, per Assad la vittoria più importante
'Stiamo facendo la Storia', dice il rais ormai sicuro del potere