(di Gaetana D'Amico e Cristiana Missori)
(ANSAmed) - ROMA, 2 DIC - "Penso sia possibile abbattere
militarmente l'Isis, ha già perso molto terreno in Libia, Siria
e Iraq. Ma se mi si chiede se la Ue, i Paesi arabi e gli Stati
Uniti possano creare istituzioni politiche in grado di impedire
all'Isis di ritornare, o ad al Qaida o ad un'altra forza
estremista di nascere, la mia risposta è: non credo succederà".
E' quanto sostiene Vali Nasr, decano della Johns Hopkins e
grande esperto del mondo islamico, in un'intervista ad ANSAmed a
margine del Forum 'Med Dialogues' organizzato a Roma dalla
Farnesina e dall'Ispi.
"L'ideologia dell'Isis - spiega Nasr - ha attirato diverse
persone a livelli diversi. Una piccola minoranza la segue per
motivi religiosi, una larga maggioranza è attratta dal messaggio
politico. E quel messaggio, sia per i giovani in Europa che per
le tribù sunnite sul terreno, è un messaggio di potere". "Questa
è una forza che dice ai musulmani in Europa che non sono
accettati nella società, che possono infliggere dolore agli
americani e agli europei, che sono in grado di decapitare i
giornalisti senza essere puniti, prendere il controllo di città
che altrimenti i sunniti non sarebbero in grado di prendere.
Questo attrae - sottolinea lo studioso - ed ecco perché è stato
facile per loro entrare a Mosul o a Tikrit, perché la gente
credeva che fosse la soluzione ai problemi che i sunniti stavano
avendo con il governo sciita. E credo che questo non potrà
cambiare facilmente o immediatamente".
Sul ruolo dell'Iran nella crisi siriana, Nasr non ha dubbi:
"Ha un enorme ruolo perché ha una forza militare importante sul
terreno, sia in Siria che in Iraq. Non si può avere una
soluzione del conflitto in questi due Paesi o arrivare ad un
accordo di pace che non sia sottoscritto anche dagli iraniani. E
anche una volta firmato, l'Iran avrà un ruolo importante per la
stabilizzazione dell'area".
Per quanto riguarda l'accordo sul nucleare, lo studioso
irano-americano sostiene che la vittoria di Donald Trump alle
presidenziali "potrebbe metterlo in pericolo". "Gli Stati Uniti
non possono buttarlo via, ma possono ridurlo in mille pezzi. O
meglio, potrebbero arrivare a fare pressioni sull'Iran per
indurre Teheran a uscire dall'intesa. L'accordo è comunque in
pericolo. Non ci sono dubbi che il momento positivo avuto con
l'amministrazione Obama e che molti speravano di poter
continuare in qualche modo con Clinton non esiste più con
l'amministrazione Trump".(ANSAmed).
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Med: Vali Nasr, 'Isis sarà abbattuto ma suo messaggio no'
Esperto ad ANSAmed: 'Ue-Usa non sono in grado di contrastarlo'