(di Francesco Cerri)
(ANSAmed) - MADRID, 18 OTT - Ma chi ha detto che per andare
bene un paese ha bisogno di un (buon) governo? Cinque anni dopo
il precedente belga anche la Spagna oggi fa riflettere.
Il paese è senza governo da 300 giorni, immerso in una
infinita crisi politica, fra i veti incrociati dei partiti del
'nuovo' quadri-partitismo. E' andata alle urne due volte, per
ora invano, in dicembre e giugno. Forse tornerà di nuovo a
votare.
Eppure da tempo l'economia spagnola non stava cosi bene. Il
Pil viaggia sul +3%, più del doppio della media della zona euro.
Dall'inizio dell'anno ha creato 400mila nuovi posti di lavoro,
gli investimenti stranieri sono in forte crescita (+22
miliardi), i consumi salgono, il turismo ha toccato record
storici, l'edilizia è ripartita e si parla già del rischio di
una nuova 'bolla'.
Tutto questo senza un governo. O meglio con l'esecutivo
'uscente' del Pp Mariano Rajoy da 10 mesi incaricato di gestire
solo gli affari correnti. Non una sola legge è stata approvata
da dicembre.
"La paralisi politica fa bene al Pil" riassume El Pais, che
fra i 'vantaggi' della situazione cita anche quello della
mansuetudine dimostrata dall'Ue: "l'assenza di governo
ha consentito che Bruxelles ammorbidisca la disciplina fiscale,
dando ossigeno all'economia". La Commissione ha condonato a
Madrid miliardi di multa alla Spagna per il non rispetto degli
impegni di deficit nel 2016, ed ha 'fatto credito' per il 2017.
Certo finora il paese ha navigato con il pilota automatico,
seguendo la rotta di uscita dalla crisi delineata fino al 2015
dal 'vero' governo Rajoy. E aiuta a mantenere l'economia in
carreggiata che il paese sia integrato fra paletti e garanzie
della eurozona rileva l'analista José Carlos Diez.
Come il Belgio senza governo per 541 giorni (record mondiale)
fra 2011 e 2012. Anche per Bruxelles fu un "periodo felice", fra
turbolenze politiche interne e la crisi economica
internazionale.
"Non avere un governo è stato positivo in un paese in cui le
strutture dello stato hanno continuato a funzionare" dice
l'economista fiammingo Paul de Grauwe, e anche con il Belgio
senza esecutivo l'Ue non poté imporre "una dura dieta di tagli e
riforme": così, crescita al +2% sopra le media dell'eurozona e
disoccupazione in calo mentre cresceva nel resto dell'Ue.
In Spagna ora però tutti sono d'accordo. C'è bisogno di un
governo, perché lo stato inizia ad essere in affanno. Ci sono 65
ambasciatori da nominare, i grandi investimenti pubblici sono
fermi in particolare nella Tav, 33mila coppie aspettano lo
sblocco delle adozioni internazionali, la ratifica di 40
trattati internazionali è paralizzata, Bruxelles inizia a
perdere pazienza.
Sembra escluso che la Spagna batta il record del Belgio. Una
astensione dei socialisti sull' investitura di Rajoy potrebbe
dare al paese un governo già a fine mese. Altrimenti la Spagna
dovrà tornare alle urne il 18 dicembre e i sondaggi prevedono
una netta vittoria dei popolari.
Entro gennaio quindi, al più tardi, la Spagna dovrebbe
tornare alla 'normalità', con un governo nel pieno dei poteri.
(ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Spagna: da 300 giorni Spagna senza governo, ma tutto va bene
Boom economia e crescita, pioggia di investimenti esteri