(ANSAmed) - TUNISI, 08 MAR - La giornata mondiale della Donna
viene celebrata oggi in Tunisia in un clima particolare,
inevitabilmente condizionato dal tentativo di ieri, da parte di
un gruppo di militanti dell'Isis, di impadronirsi della città di
Ben Guerdane, ai confini con la Libia. E' proprio in riferimento
alla valenza sociale, culturale e simbolica della donna nella
società tunisina che la celebrazione della festa odierna puo'
essere interpretata anche come un segnale di resistenza al
progetto terroristico dello Stato islamico che minaccia in primo
luogo i diritti acquisiti dalla donna tunisina.
La Tunisia presenta una legislazione tra le più avanzate del
mondo arabo sulla delicata questione della parità di diritti
uomo-donna, grazie all'approvazione nel 1956 del Codice sullo
statuto della persona (Codice di Famiglia) e al principio di
parità di diritti tra uomo e donna dell'art. 20 della nuova
Costituzione del 2014. Onore dunque alla donna tunisina per aver
portato avanti con dignità le sue lotte che ancora non sono
terminate, infatti sul piano pratico l'enunciazione teorica
della parità di genere viene spesso vanificata dalla prassi
quotidiana. Di queste discriminazioni e delle ineguaglianze
della donna nella legislazione tunisina si è parlato ieri a
Tunisi al convegno organizzato dal Credif insieme all'Alto
Commissariato per i diritti dell'Uomo e Onu Femmes.
A livello internazionale la Tunisia occupa il 127mo posto su
145 paesi secondo l'ultima classifica stilata da Gender Gap.
Sebbene le tunisine godano di numerosi diritti acquisiti, alcuni
non sono effettivi, ha precisato Monia Ben Jemia, professoressa
alla Facoltà di Scienze giuridiche politiche e sociali di
Tunisi. Anche sul piano politico, le donne, seppure
rappresentate in parlamento con il 34% dei seggi, restano
assenti in altre strutture di rappresentanza e decisionali. Nel
diritto di famiglia, inoltre, rimangono ancora zone d'ombra da
chiarire come le spinose questioni della parità nel diritto
ereditario, della parità di diritti tra genitori riguardo ai
figli minorenni, della parità davanti al giudice penale. Nella
lotta contro i maltrattamenti nei confronti delle donne la
Tunisia già nel 2013 aveva intrapreso l'elaborazione di una
legge quadro mirante a ridurre le violenze di genere, che si
inquadrasse negli standard internazionali. Norme che mettono in
pratica lo spirito dell'articolo 46 della Costituzione, che
impone che lo Stato adotti le misure necessarie a sradicare la
violenza nei confronti delle donne. Questa legge attende ancora
di essere votata dal parlamento. Per contro l'impegno della
società civile continua ininterrottamente a livello associativo
e politico a tutti i livelli. Dimostrazione ne sono le numerose
prese di posizione riguardo ad ogni tentativo di attacco ai loro
diritti acquisiti da parte di qualsiasi rappresentante politico
e le numerose manifestazioni in programma questa settimana in
onore della Giornata mondiale della Donna, a partire dalla
grande Fiera di esposizione e vendita di prodotti artigianali
creati dalle donne tunisine sulla centrale Avenue Bourguiba di
Tunisi, promossa dal ministro della Donna, Samira Marai Riaa e
del Turismo Selma Elloumi Rekik. (ANSAmed)
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8 Marzo: la donna tunisina cardine società e economia
Antidoto a progetto di società voluto da terroristi Isis