(ANSAmed) - BEIRUT, 4 GEN - L'improvviso inasprimento della
tensione tra Iran e Arabia Saudita nel già infuocato clima di
polarizzazione tra wahabismo di stampo saudita e khomeinismo di
matrice iraniana finirà per favorire l'Isis, la cui retorica e
pratica si basa soprattutto sull'esasperazione delle divisioni
politiche e confessionali tra sciiti e sunniti. E' la lettura
che offrono diversi analisti mediorientali mentre la regione è
segnata da episodi di nuove violenze a sfondo religioso
innescate dalla condanna a morte, eseguita dalle autorità
saudite, di Nimr al Nimr, influente predicatore sciita da più
parti considerato vicino all'Iran e ormai inserito dalla
propaganda khomeinista nel pantheon dei "martiri" sciiti uccisi
dall' "oppressione sunnita". In Iraq due moschee sunnite erano
sono state attaccate nella regione centro meridionale di Hilla,
a maggioranza sciita. Ma esponenti governativi locali hanno
sottolineato come sia l'Isis, e non altri, a voler soffiare sul
fuoco dell'incendio appiccato dalla morte di Nimr. Un
rappresentante del consiglio provinciale di Hilla, Falah Khafaji
ha di certo voluto allontanare ogni sospetto su miliziani sciiti
per l'attacco alle due moschee sunnite, ma ha ribadito quanto
viene ripetuto già nelle capitali mediorientali: l'Isis ha
l'obiettivo di infiammare lo scontro confessionale e può
approfittare delle conseguenze dell'uccisione di Nimr. Secondo
Ghassan Sharbel, autorevole editorialista libanese di al Hayat,
quotidiano panarabo, edito a Londra e di proprietà di un magnate
saudita noto per le sue posizioni non oltranziste, il gruppo
jihadista ha tutto da guadagnare da un approfondimento del solco
tra sunniti e sciiti nel contato dello scontro tra Iran e Arabia
Saudita. Solo nelle ultime settimane i conflitti in corso in
Yemen, Siria e Iraq, e nei quali Riad e Teheran sono impegnati
direttamente a sostegno dei rispettivi clienti locali,
sembravano aver raggiunto possibili momenti di svolta, con
accordi locali e aperture reciproche tra i belligeranti. Anche
in Libano, ricorda Sharbel, l'elezione del presidente della
Repubblica sembrava a un passo con un accordo regionale
raggiunto anche tra Iran e Arabia Saudita. Se saltano i tavoli
negoziali, scrive il giornale as Safir di Beirut, i conflitti
riprendono con maggior vigore e l'Isis avrà vinto di nuovo.
Dimostrando che l'unica via è la violenza su base
religiosa.(ANSA).
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'Lo scontro tra sciiti e sunniti favorirà l'Isis'
Analisti, a rischio i tavoli negoziali su Yemen, Siria e Libano