(di Francesco Cerri)
(ANSAmed) - MADRID, 23 OTT - Quarant'anni dopo Emilio Colombo
un italiano potrebbe salire sullo scranno più alto del
Parlamento europeo l'anno prossimo dopo il tedesco Martin
Schulz, stando alle speculazioni di corridoio del Congresso Ppe
di Madrid.
Il favorito nella famiglia europopolare nella corsa allo
scranno presidenziale di Strasburgo è Antonio Tajani, attuale
primo vicepresidente Fi dell'assemblea Ue, rieletto ieri anche
vicepresidente del Ppe. "Avrai la Spagna dietro di te" gli ha
detto oggi durante una conferenza della Fondazione Faes vicina
al Partido Popular Antonio Lopez, l'eurodeputato spagnolo
rieletto ieri segretario generale del Ppe. La corsa alla
presidenza della seconda metà di legislatura è solo agli inizi.
Schulz è stato eletto nel maggio 2014 grazie a un accordo fra
Ppe, S&D e Alde, le tre principali famiglie politiche Ue, legato
all'elezione di Jean-Claude Juncker alla presidenza della
Commissione Ue. Il patto, come è ormai tradizione consolidata
nell'Europarlamento, prevede che per la seconda metà della
legislatura la presidenza passi alla fine del 2016 a un Ppe.
Tajani è considerato in pole.
Vicepresidente uscente della Commissione Ue di Manuel Barroso
nel giugno 2014 dopo le europee è stato il vicepresidente dell'
assemblea Ue più votato. "Sarebbe un grande presidente" dice di
lui l'ex-premier di Madrid Josè Maria Aznar. L'Europarlamento
non ha avuto un presidente italiano dai tempi di Emilio Colombo,
che diresse l'assemblea dal 1976 al 1979, anno delle prime
elezioni dirette dei deputati Ue. La prima presidente
dell'Assemblea eletta fu poi Simone Veil dal 1979 al 1982,
sopravvissuta ad Auschwitz e 'madre' della storica legge
sull'aborto in Francia. Da allora l'Assemblea Ue ha avuto altri
due presidenti francesi, tre spagnoli, tre tedeschi (e Schulz ha
fatto due mandati), un olandese, un britannico, un irlandese e
un polacco. Niente italiani. Prudentemente Tajani per ora non ne
parla. "Penso a fare bene il mio lavoro di vicepresidente"
chiude. Ma nel Ppe si ritiene abbia già l'appoggio in
particolare dei 'mediterranei', italiani, portoghesi e spagnoli
(nella capitale delle Asturie gli è stata perfino dedicata una
strada, la 'Calle Tajani'), di tedeschi, ungheresi e buona parte
dei francesi, nonostante la ruggine fra Nicolas Sarkozy e Silvio
Berlusconi. "Lavoriamo perchè sia il candidato Ppe" ha
confermato a Madrid il cavaliere.
Ma la corsa è ancora lunga. E per il futuro candidato
italiano rischia di spuntare un ostacolo imprevisto. Non è
sicuro infatti dicono nel Ppe che Schulz accetti di farsi da
parte, e non cerchi, dopo essere stato già il primo nella storia
a fare due mandati, di restare per un terzo.(ANSAmed).
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Forse finalmente italiano presidente Europarlamento nel 2016
Tajani dopo Schulz, quotazioni in crescita a Congresso Ppe