(ANSAmed) - ROMA, 14 SET - Nel caos nordafricano "è in gioco
non solo la stabilità geopolitica dell'area o del nostro sistema
sociale, ma anche la credibilità delle istituzioni democratiche
e della nostra tradizione costituzionale". Così si conclude
l'editoriale dell'ultimo numero di Federalismi.it, rivista di
diritto pubblico italiano, comparato ed europeo diretta da
Beniamino Caravita di Toritto.
L'editoriale è firmato da Ciro Sbailò, professore di Diritto
comparato all'Università Kore di Enna, dove dirige Skaj, il
centro studi sul costituzionalismo islamico. Secondo Sbailò, nel
Mediterraneo siamo di fronte ad un'"urgenza costituzionale" che
chiama in causa i giuristi, perché la comunità politica e
l'opinione pubblica possano disporre di nuovi strumenti di
analisi del mondo islamico e di gestione concreta delle
emergenze (a cominciare da quelle legate ai flussi migratori).
Il ragionamento del costituzionalista parte dalla
"riespansione islamica". Si tratta di un fenomeno non solo
demografico, visto che l'Islam è "una civiltà, dotata di una
propria filosofia di organizzazione dello spazio pubblico e di
una costitutiva 'vis' espansiva". Oggi, in particolare, si
assiste a un forte 'revival' islamico anche in Occidente,
soprattutto tra giovani e studiosi. "Si diffonde e rafforza la
convinzione che i modelli politici europei e americani siano
irrimediabilmente in crisi, non solo perché poveri o del tutto
privi di fondamenti etici, ma anche perché non più in grado di
garantire giustizia sociale e rappresentatività democratica".
Intorno a questa "riespansione" si sta svolgendo, come nel
passato, una "guerra civile": la Primavera araba, gli attentati
jihadisti in Occidente e in Africa, l'acuirsi del conflitto tra
sciiti e sunniti, i successi geopolitici del Califfato nero, le
rivalità interne all'insorgenza islamica, il tracollo libico
sono fenomeni da leggere, secondo lo studioso, "in maniera
unitaria". Il caos nordafricano, che riguarda da vicino
l'Italia è dunque parte integrante di questa guerra: si vedano
ad esempio le tensioni tra Egitto e Turchia sulla situazione in
Libia.
L'Europa dispone di importanti strumenti di pressione, di
tipo politico ed economico-finanziario: dovrebbe usarli -
secondo Sbailò, soprattutto per costringere i principali
protagonisti dell'Islam mediterraneo a collaborare tra loro. Ma
è importante identificare gli interlocutori giusti e non
affidarsi agli schemi del passato (del tipo: 'militare = laico e
democratico', 'Fratello musulmano = integralista e
antioccidentale').Inoltre, occorre riconoscere la possibilità di
una via "islamica" al costituzionalismo, non ricalcata sulle
esperienze europee e occidentali e, anzi, potenzialmente in
conflitto con alcuni valori occidentali. Il conflitto non va
demonizzato, ma accettato e gestito, ad esempio, aumentando le
occasioni di confronto tra gli studiosi delle due sponde del
Mediterraneo. (ANSAmed).
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Nordafrica: studioso, in atto una "urgenza costituzionale"
Sbailò, Europa prema per dialogo tra vari protagonisti islamici