(di Francesco Cerri)
(ANSAmed) - ANKARA, 11 GIU - Diversi analisti e l'opposizione
turca da tempo sostengono che la rivolta iniziale dei giovani
siriani per più democrazia non si sarebbe trasformata in un
atroce bagno di sangue senza l'appoggio da Ankara di Recep
Tayyip Erdogan, subito schierato al fianco delle milizie sunnite
e jihadiste con l'ossessione di sostituire l'ex-amico Bashar al
Assad con un governo dei Fratelli Musulmani. Il terremoto
provocato dalla vittoria del 'Podemos curdo' l'Hdp alle
politiche turche ha posto fine al potere assoluto del 'Sultano'.
Il suo partito islamico Akp dovrà fare un governo con
l'opposizione, o sarà l'opposizione a governare. Erdogan, dovrà
restare nel ruolo simbolico di capo dello stato e la politica
estera del paese tornerà a essere decisa dal governo.
Una inversione di rotta della politica estera neo-ottomana,
sunnita e muscolare dettata finora dal solo Erdogan sembra
inevitabile. Non appena il paese avrà un governo il primo grande
cambiamento dovrebbe riguardare la Siria. I tre partiti di
opposizione Chp, Mhp e Hdp sono contro ogni ingerenza in Siria.
Una maggioranza della popolazione è d'accordo con loro. "Lo
scontento verso la politica estera di Erdogan ha contribuito
alla perdita della maggioranza da parte dell'Akp", dice
l'analista Mustafa Aydin. Il calo del partito islamico è stato
netto lungo il confine siriano dove la presenza di centinaia di
migliaia di profughi crea forti tensioni. Il Chp di Kemal
Kilicdaroglu, alevita come Bashar al Assad, ha inviato
delegazioni a Damasco fino a un paio di anni fa. L'Hdp è con i
curdi siriani che combattono l'Isis, che Erdogan è accusato di
aiutare. Dopo avere pubblicato foto di armi per i jihadisti
trasportate su camion dei servizi segreti diretti da Hakan
Fidan, il 'custode dei segreti' del Sultano, Cumhuriyet ha
rivelato che gli 007 turchi durante la battaglia di Kobane hanno
scortato in bus decine di uomini dell'Isis da Atme in Siria fino
a Tel Abad, sul confine, aiutandoli ad aggirare le milizie
curde. La linea ambigua di Erdogan ha permesso all'Isis di
espandersi in Turchia, dove ha ora migliaia di simpatizzanti e
'cellule dormienti'. Chp, Mhp, Hdp sono per una lotta senza
compromessi contro il gruppo jihadista. Il nuovo governo,
guidato da Kilicdaroglu o a partecipazione Chp o Mhp, dovrebbe
portare la Turchia nella coalizione anti-Isis, concedere l'uso
della base strategica di Incirlik come chiedono gli Usa e
bloccare davvero le 'autostrade della jihad' sul suo territorio.
Kilicdaroglu ha detto che da premier "riporterà la pace" in
Siria e Medio Oriente.
La perdita di potere di Erdogan dovrebbe normalizzare i
rapporti tesi con gli altri grandi vicini, Iran, Iraq, Russia,
Armenia, fare uscire dal gelo con l'Egitto, calato dopo la
caduta del presidente islamico Mohammed Morsi, e con Israele,
agevolare un accordo sulla crisi di Cipro. E c'è la grande
questione Ue. La stretta autoritaria imposta dal 'Sultano' dopo
Gezi Park e la Tangentopoli del Bosforo ha paralizzato di fatto
il negoziato di adesione. L'opposizione vuole 'ripristinare la
democrazia', abolire le leggi 'liberticide'. Insomma tornare in
Europa.(ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Turchia: Erdogan vacilla, cambiano equilibri Medio Oriente
Analisti si aspettano approccio nuovo, soprattutto con la Siria