(ANSA) - TEHERAN, 9 MAG - Il conflitto nello Yemen ha radici
nella situazione interna del Paese e l'unico mondo per evitare
il precipitare della guerra civile è facilitare un accordo
politico. A sostenerlo è l'ambasciatore Seyed Hossein Mousavian,
già portavoce dei negoziatori iraniani sul nucleare e ora
ricercatore alla Princeton Woodrow Wilson School, in un'analisi
su al-Monitor.
La spiegazione più diffusa di tale conflitto, ricorda, è che
lo Yemen sia un altro campo di battaglia tra Iran e Arabia
Saudita, con l'Iran come l'aggressore che, sostenendo dietro le
quinte i ribelli sciiti Houthi, ha spinto i sauditi ad
intervenire a sostegno del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi,
fuggito a Riad.
Nonostante la minoranza Houthi abbia partecipato alle
proteste che nel 2012 portarono alla caduta dell'ex presidente
Saleh e fosse una forza significativa quando Hadi giurò nella
carica, gli Houthi "sono stati emarginati nel processo guidato
dal Consiglio di cooperazione del Golfo" che portò questi al
potere. Una marginalizzazione continuata anche dopo e che ha
portato prima alle proteste deglla minoranza sciita, giunte fino
all'occupazione di Sanaa, e poi al conflitto militare in atto.
"Gli Houthi - osserva l'analista - sono stati in grado di fare
straordinarie conquiste sul terreno perchè riflettono il genuino
malcontento di molti yemeniti, indipendentemente dalla loro fede
religiosa". Inoltre, aggiunge, sono stati premiati dal loro
pragmatismo nell'allearsi con le forze dell'ex presidente Saleh.
"Quindi - prosegue Mousavian - è non solo un'esagerazione
attribuire le vittorie Houthi ad un presunto appoggio iraniano,
ma è anche falso, data la realtà del conflitto interno". Il
quale è "in primo luogo una guerra civile - sottolinea - nella
quale l'Arabia Saudita e altri Paesi hanno deciso di intervenire
pesantemente. Inoltre, il presunto intervento iraniano non solo
è in contrasto con la politica intrinsecamente difensiva
dell'Iran nella regione, ma sopravvaluta molto la capacità
iraniana di influenzare gli eventi nello Yemen".
I raid aerei della coalizione a guida saudita tuttavia non
avranno altro esito se non destabilizzare ulteriormente il
Paese, indebolire il solo gruppo finora in grado di combattere
con successo Al Qaida nello Yemen e di creare un vuoto di potere
che sarà facilmente coperto proprio da quest'ultima se non
dall'Isis. Uno scenario da cui si può sfuggire, secondo
Mousavian, solo con un accordo immediato tra potenze mondiali,
Iran e l'Arabia Saudita per un cessate il fuoco, l'invio di
aiuti umanitari, la ripresa del dialogo e la creazione di un
governo di unità nazionale. Il piano già da tempo indicato dallo
stesso Iran all'Onu. (ANSA).
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Yemen: analista Iran, soluzione politica a conflitto interno
Mousavian, è guerra civile di cui approfitterà Al Qaida