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Marocco: visita Mohamed VI salda asse con Arabia Saudita

Conferma alleanza su Yemen, incassa appoggio su Sahara Occ.

Redazione Ansa

(di Diego Minuti) (ANSAmed) - ROMA, 05 MAG - Un capo di Stato ha sempre in agenda visite all'estero che, nel momento in cui è il capo del governo a dettare l'agenda politica, appaiono come occasioni di routine. Ma quella del re marocchino Mohamed VI nel Golfo sfugge a questa catalogazione poichè consente al Regno non solo di rinsaldare i già stretti legami con quelle monarchie, quanto di confermarsi ''sponda'' sicura ed affidabile nel delicatissimo scacchiere dell'Islam, tra Nord Africa e Medio Oriente.

D'altra parte, nel riferire dell'incontro tra Mohamed VI e il re saudita Salman Ben Abdelaziz Al Saoud, le fonti d'informazione autorizzate parlano di totale assonanza per quel che riguarda il ''partenariato strategico''.

Insomma, da questa visita emerge per il monarca marocchino uno spessore internazionale ancora più evidente, conseguenza di una politica perseguita sin dai mesi successivi alla sua intronizzazione e mirata a dare del Regno una immagine proiettata verso il futuro, ma anche rispettosa delle tradizioni, ovvero del rapporto con l'Islam. In quest'ottica la vicinanza religiosa di Mohamed e Salman, paladini della sunna (anche se il re saudita è esponente della corrente ortodossa del wahabismo), è evidente anche nelle definizioni, potendosi entrambi fregiare della definizione di ''difensore'' - Mohamed ''dei credenti'', Salman ''dei luoghi santi'' -. Una alleanza quindi scontata? Non necessariamente perchè - mettendo da parte per un momento le differenziazioni che comporta la 'scelta' wahabita dell'Arabia Saudita - non c'è sempre stata totale sovrapposizione delle rispettive visioni politiche del variegato arcipelago degli Stati musulmani.

Il Marocco, che Mohamed VI sta forgiando a sua somiglianza guarda ai decenni a venire come fondamentali per migliorare le sue condizioni di vita (che molti marocchini dicono di non apprezzare), ma soprattutto per affermarsi come potenza regionale, trovandosi alla frontiera un vicino (l'Algeria) con cui s'è persa la memoria di consonanza di interessi e assenza di contrasti. Mohamed VI, andando a Riad, ha rafforzato una intesa, ribadendo d'essere un alleato fedele (il Marocco fa parte della coalizione anti-sciita in Yemen), ma con totale autonomia di decisioni e comportamenti. Quindi un colloquio da regnante a regnante, fermo restando l'enorme differenza dei rispettivi pesi economici, di cui Mohamed VI non s'è certo dimenticato. Se Mohamed ha dato la sua totale solidarietà al re saudita sulla messa in sicurezza della regione, Salman ha detto la sua sulla vexata quaestio del Sahara Occidentale, definendo quei territori intrisi di ''marocchinità''. Facendo così sentire il suo enorme peso politico ed economico all'Algeria, troppo presa dai suoi problemi interni per guardare oltre confine. (ANSAmed).

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