(di Diego Minuti)
(ANSAmed) - ROMA, 04 FEB - All'indomani della visita del
ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ad Algeri - estremamente
positiva sul piano dei rapporti diplomatici e politici tra i due
Paesi, a cominciare dalle tematiche relative alla sicurezza -
alcuni analisti algerini si stanno interrogando sullo stato dei
legami economici che, dopo decenni di proficua collaborazione,
registrano una fase non più di solo stallo, ma addirittura di
arretramento.
Dal punto di vista dei numeri, l'analisi è impietosa perchè,
come sottolinea Nacéra Benali, analista economico di el Watan,
gli scambi, nel volgere di pochi anni, si sono addirittura
dimezzati e l'Italia, che era primo cliente e secondo fornitore
dell'Algeria, ora è scalata, rispettivamente, al quarto ed
all'ottavo di questa classifica.
L'Algeria, per parte sua, che nel 2012 era il decimo
fornitore dell'Italia ora è piombata al 18 posto, sopravanzata
ad esempio da Spagna, Francia e Cina). L'Algeria, si comunque
eccepire, resta sempre uno dei principali fornitori di
idrocarburi dell'Italia, che però sta diversificando le sue
fonti di rifornimento rivolgendosi altrove (Qatar, Libia,
Azerbaijan, ed in tempi più recenti l'Egitto, dove, ricorda
Benali, l'Eni sta investendo molto sullo sfruttamento di nuovi
giacimenti sul delta del Nilo).
Il totale delle esportazioni dall'Algeria verso l'Italia ha
subito un netto ridimensionamento nel giro di appena un anno,
passando dai 4,626 miliardi di euro del settembre 1023 ai 3,180
miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.
Le esportazioni algerine riguardano gas (1,6 miliardi di
euro; 57,2% del totale), greggio (605 milioni; 20%); derivati
del petrolio (564 milioni; 19,3%); prodotti chimici (40 milioni;
1,4%); agroalimentare (12 milioni; 0,4%); prodotti
manifatturieri e pellame (11 milioni; 0,4%).
A rendere per qualcuno problematico lo sviluppo dei rapporti
bilaterali c'è anche la discontinuità degli incontri bilaterali
che, sostengono alcuni commentatori algerini, non rispettano la
cadenza biennale a suo tempo decisa, rendendo così meno efficaci
questo tipo di confronti.
A complicare ancora di più lo stato generale dei rapporti
resta il nodo aperto del gasdotto Galsi, sul quale, aggiunge
Benali, i governi italiani - sia di destra che di sinistra - non
sembrano più credere, guardando alla costruzione di altri, quali
South Stream, Nabucco e soprattutto Trans-Adriatic Pipeline
(TAP).
(ANSAmed).
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Italia-Algeria:analisti si interrogano su rapporti economici
Gli scambi tra i due Paesi ridottisi della metà