(di Diego Minuti)
(ANSAmed) - ROMA, 29 OTT - Quando il dato definitivo delle
elezioni legislative non è ufficiale, ha già preso il via la
campagna per le presidenziali di novembre che, tra i ventisei
candidati superstiti dopo la selezione dell'apposita commissione
d'ammissione, dovranno indicare chi succederà a Moncef Marzouki.
Ma, sorprendentemente, è proprio a favore del contestato
presidente uscente che s'è già aperta la campagna, con promotori
assolutamente inattesi, come i picchiatori delle Leghe per la
protezione della repubblica, veri e propri mazzieri del governo
fortemente connotato da Ennahdha. La cosa in fondo si spiega
perchè le Leghe, sciolte dalla magistratura, senza un candidato
ufficiale di Ennahdha e senza che il partito di Ghannouchi abbia
espresso appoggio a qualcuno, hanno fatto cadere la loro scelta
su Marzouki, per oltre tre anni presidente della repubblica
senza una investitura popolare, ma solo per essersi alleato, con
il suo partito (il Congresso per la repubblica) con la potente
formazione politica confessionale.
E sorprendentemente quando la Lega per la protezione della
rivoluzione è piombata nell'occhio del ciclone per le sue
sanguinose azioni squadriste, sono stati proprio elementi del
CpR che hanno cercato di minimizzarne la gravità. Quindi la
scesa in campo della Lpr al fianco di Marzouki è solo
apparentemente il pagamento di un debito politico, trattandosi
piuttosto di un tentativo per tornare in pista. Il disegno,
affatto mascherato, è sorretto in prima persone dai personaggi
dalla forte esposizione mediatica, come Mohamed Amine Akid
(soprannominato Recoba, per una lieve somiglianza con il
calciatore sudamericano per via dei 'dentoni' sporgenti) ed Imed
Deghij, che, nonostante i ripetuti fermi e denunce, sono ancora
incredibilmente liberi. Sotto la loro guida, gli attivisti della
Lega hanno cominciato a battere le strade dei quartieri dove
maggiore è l'influenza dei salafiti per chiedere voti a favore
di Marzouki, con atteggiamenti aggressivi e minacciosi. La Lega
si avvale anche di amici nel variegato mondo della Rete dove
spiccano personaggi come Rached Khiari, direttore del sito
Assada e presunto giornalista (non ha documento che lo riconosca
tale), che minaccia esplicitamente chi non voterà per Marzouki.
Il quale non ha mai respinto l'accostamento alla Lega, tanto da
accoglierne, nel gennaio dello scorso anno, una delegazione
ufficiale nel Palazzo di Cartagine. Così, nella stessa sala che
ha ospitato presidenti della repubblica, premier e regnanti, s'è
anche seduto, con il capo avvolto in una elegante keffyah color
smeraldo, lo stesso Recoba. (ANSAmed).
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Tunisia: estremisti Lega rivoluzione in campo per Marzouki
Cominciata campagna 'muscolare' a favore presidente uscente