(ANSAmed) - CAIRO, 19 OTT - Sebbene si tratti solo di una
suggestione storica, fa piacere il far risalire ad Antonio (o
addirittura a Cesare) e Cleopatra il profondo legame che
indiscutibilmente lega l'Italia all'Egitto. Tale suggestione
piace agli esponenti più colti di questo paese, così intriso di
storia e cultura antiche, ma premia l'indiscusso legame profondo
che unisce l'Egitto e l'Italia.
La nostra presenza economica è solida e strutturata, importante
e variegata. Sono decine le nostre grandi imprese - in sostanza
tutte le nostre multinazionali più conosciute - che dimostrano
la vitalità del nostro sistema - e sono centinaia le nostre
medie e piccole imprese - nei settori tradizionali e innovativi
più diversi - che testimoniano l'antica e mai sopita
intraprendenza italiana, capace di estrema flessibilità e spesso
in grado di leggere prima e meglio di altri gli spartiti
dell'evoluzione, confermandosi in grado di intercettare con
profitto le nuove opportunità che si schiudono.
La ritrovata stabilità politica ed anche sociale, che il "nuovo
corso" impresso dall'elezione del Presidente Sissi sta dando
all'Egitto, sembra consentire al paese un ritorno al suo ruolo
importante di sicuro riferimento per la Regione - estesa
certamente al mondo arabo, ma sempre più propensa ad allargarsi
a buona parte del continente africano - sotto prospettive
differenti, non ultima, quale hub sia commerciale sia produttivo
per tale vasta regione.
Ed è proprio questa l'ottica e l'opportunità che si offre oggi
alle nostre imprese. L'Italia vanta in Egitto una presenza
importante ed articolata. Intesa SanPaolo possiede una banca ben
strutturata e capillarmente diffusa sul territorio; ItalCementi
e il Gruppo Caltagirone vantano impianti produttivi di
prim'ordine in un comparto che, con l'implementazione di
numerosi grandi progetti infrastrutturali, giocherà un ruolo
fondamentale negli anni a venire; l'Eni, come la Edison, recita
da sempre un ruolo privilegiato nello strategico campo
dell'energia; la Pirelli ha dimostrato da anni di saper
apprezzare e trarre vantaggio delle opportunità di un mercato
che offre una vasta prospettiva domestica ed altrettante
possibilità nella Regione; per non parlare delle nostre famose
imprese nel comparto dell'impiantistica. Da ultimo, VeronaFiere
ha recentemente realizzato un investimento che le consentirà di
recitare un ruolo di primo piano in un settore che già lascia
intravedere interessanti opportunità di nuovo business.
Ma è particolarmente significativa la vitalità delle aziende
italiane medie e piccole, in settori che spaziano dalle
macchine per conceria alla produzione casearia, dalla
fabbricazione di mobili alle macchine per l'imballaggio, dai
servizi turistici alla formazione. Non è la celebrazione
dell'abusato cliché sul "genio italiano" quanto la dimostrazione
concreta della vitalità del nostro sistema e la sua capacità di
intercettare le domande del mercato internazionale e di cogliere
le opportunità che i nuovi scenari presentano.
E queste opportunità in Egitto ci sono! L'Italia, con un
interscambio di circa 6 miliardi di euro, è il primo partner
commerciale dell'Egitto tra i paesi europei (terzo in assoluto,
dopo la Cina e gli Stati Uniti) e, dato ancor più importante e
significativo, è il primo paese cliente dell'Egitto, acquistando
circa un decimo dell'intero export egiziano.
I dati del primo semestre dell'anno in corso confermano tale
performance. L'Italia ha esportato in Egitto - nei primi sei
mesi del 2014 - Euro 375 milioni di macchine industriali (pari
al 28% del totale), Euro 96 milioni di prodotti chimici (7% del
totale), Euro 90 milioni di motori e trasformatori elettrici
(6,8% del totale).
Di pari importanza sono le importazioni italiane dall'Egitto.
Nel primo semestre 2014, l'Italia ha importato dall'Egitto Euro
146 milioni di prodotti chimici (11% del totale), Euro 113
milioni di prodotti in metallo (8,5% del totale), Euro 60
milioni di prodotti agricoli (4,5% del totale).
E' questo il positivo contesto di riferimentodi oggi, nel
momento in cui l'Egitto imbocca un corso nuovo ed è in procinto
di lanciare svariati nuovi progetti infrastrutturali in settori
in cui le imprese italiane, da sempre in posizione leader nel
mondo, possono giocare un ruolo di primo piano per competenza e
capacità, peraltro beneficiando del favorevole quadro dianzi
delineato.
Guardare, quindi, all'Egitto per il suo mercato interno di
notevoli proporzioni, ovvero per farne la piattaforma per una
ramificazione in una regione ampia e variegata, è una
opportunità in più che si offre alle nostre imprese, opportunità
assai più valida ed attraente nel tempo grigio che
attraversiamo. (ANSAmed).
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Egitto, per l'Italia opportunità rinnovata
Convegno Ansa-Al Ahram, l'analisi di M. Sponzilli (Ice Cairo)