(di Diego Minuti)
(ANSAmed) - ROMA, 23 SET - Al di là dei comprensibili timori
per la vita del turista francese rapito nella turbolenta regione
algerina della Cabilia, il sequestro di Hervé Pierre Gourdel,
per mano di un gruppo che si proclama alleato dello Stato
islamico, apre un nuovo scenario sul terrorismo jihadista che,
da domenica, ha fatto la sua comparsa ufficiale nel
Mediterraneo.
L'Algeria è in guerra contro il terrorismo senza soluzione di
continuità sin dagli inizi degli anni '90, quando quello che nei
fatti fu un putsch militare azzerò la vittoria elettorale del
partito islamista. Un terrorismo che è sempre rimasto molto
legato al territorio, pur se il rientro in patria di centinaia
di ex combattenti tra i talebani gli ha impresso un indubbio
salto di qualità su tattiche e strategie.
Dopo l'11 settembre, i jihadisti algerini hanno avviato un
progressivo avvicinamento ad al Qaida, pur marcando sempre la
loro autonomia. Al Qaida nel Maghreb islamico, anche se
profondamente legata alla casa madre, soprattutto dopo
l'assunzione della guida ideologica da parte di Ayman al
Zawahri, s'è sempre mossa seguendo la strada 'algerina' al
terrorismo: azioni militari e non attentati indiscriminati,
limitando al massimo i "danni collaterali" (ovvero, le vittime
civile).
Questa linea, difesa dal quarantaquattrenne capo di Aqmi,
l'emiro Abdelmalek Droukdel (al secolo Abu Musab Abdel Wadoud),
ha comportato frizioni interne ad al Qaida nel Maghreb islamico,
determinando scissioni. Una di queste è stata quella del gruppo
di Moctar Belmoctar, che ha progettato ed attuato il sanguinoso
assalto al sito gasiero di Is Amenas.
In quest'ottica, l'apparizione nel panorama del terrorismo
islamico di al Baghdadi e del suo Califfato ha dato linfa
all'ala "movimentista" della jihad nordafricana e ha portato
alla nascita di formazioni o gruppi che si ispirano all'Isis.
Sino a ieri il gruppo che ha rapito il turista francese, la
falange Jund al Khilafah, era solo uno dei tanti che,
soprattutto nella regione di Tizi Ouzou, impegnano
quotidianamente l'esercito algerino. Ma il fatto che, ad appena
24 ore dal rapimento, i sequestratori - che si sono avvicinati
all'Is solo pochi giorni fa - minaccino la decapitazione
dell'ostaggio, la dice lunga su quanto potrebbe accadere in
Algeria, così come in altri Paesi a rischio.
Proprio quelli che alimentano la tratta di clandestini verso
l'Italia e l'Europa. (ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Terrorismo: francese rapito, Isis arriva nel Mediterraneo
Gruppi jihadisti lasciano al Qaida per Stato islamico