Rubriche

Italia-Egitto: si prepara visita del premier Renzia al Cairo

'Partner strategico' in economia e Med, ma anche problemi aperti

Redazione Ansa

(di Rodolfo Calò) (ANSAmed) - IL CAIRO, 24 LUG - Sul fronte economico, l'Italia è tradizionalmente primo partner commerciale dell'Egitto a livello europeo (e il terzo a livello mondiale, dopo Usa e Cina). Inoltre è uno dei maggiori investitori nel Paese, con numerose aziende impegnate ad esempio nell'impiantistica. Nei 2,83 miliardi di euro di esportazioni italiane 2013, la prevalenza è della componente macchinari e beni strumentali. E' anche alla luce di questi dati che si comincia a parlare di una visita del presidente del Consiglio Matteo Renzi in Egitto, "partner strategico" dell'Italia nel Mediterraneo e pietra angolare del Medio Oriente, come dimostrano gli sforzi di mediazione nella guerra a Gaza.

Dal Cairo è giunto l'annuncio che il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha invitato Renzi a "visitare l'Egitto" e che, anche se non è chiaro quando si svolgerà la visita, il premier "ha promesso" di farlo "nel più breve tempo possibile".

Del resto, come ha ricordato di recente il ministro degli Affari esteri Federica Mogherini, "l'Italia considera l'Egitto partner strategico per affrontare sfide condivise nella regione ed è pronta a rilanciare il profondo rapporto di amicizia che da sempre lega i due paesi". Non a caso il ministro, Renzi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano erano stati fra i primi a complimentarsi con Sisi per la sua elezioni in maggio.

Quelle presidenziali sono uno dei tre passaggi fondamentali in cui si sta articolando la stabilizzazione dell'Egitto dopo le due rivoluzioni che hanno defenestrato il trentennale presidente-rais Hosni Mubarak nel 2011 e quello islamista Mohamed Morsi l'anno scorso.

Nella sua visita al Cairo della settimana scorsa, Mogherini ha ricordato che con l'Egitto "condividiamo uno spazio comune, che e' il Mediterraneo e che per noi e' una priorità-chiave", ma ci sono anche "minacce comuni".

In un colloquio con Sisi durato significativamente molto più del previsto, il ministro aveva discusso anche di come stabilizzare la situazione in Libia affinche' questo comune "vicino" possa meglio controllare i flussi migratori verso l'Italia che si concludono spesso in tragedie del mare.

Il terreno per il preannuncio di una visita al vertice era stato preparato anche da una missione al Cairo compiuta a giugno dalla Commissione Affari esteri della Camera dei deputati a conferma della "profonda amicizia che lega l'Italia all'Egitto", come ebbe a sottolineare il suo presidente, Fabrizio Cicchitto. I problemi della transizione democratica non vengono comunque taciuti da parte italiana e il ministro Mogherini ha dichiarato ad esempio di aver "sollevato le preoccupazioni del governo italiano per condanne a morte di massa" inflitte a centinaia di Fratelli musulmani, i sostenitori di Morsi.

Già Cicchitto aveva evocato "errori" commessi tra l'altro "sul terreno della liberta' di comunicazione" e su una legge anti-manifestazioni: passi falsi commessi da Sisi nella convinzione di dover "salvare l'Egitto da una deriva" pericolosa.

In ambienti diplomatici europei vengono considerati altri banchi di prova della democraticità del sistema egiziano anche il processo ai giornalisti di al Jazira e una legge in preparazione per regolamentare l'attività delle organizzazioni non-governative, già criticata dalle stesse ong a livello nazionale e internazionale.

Anche da parte egiziana, subito dopo l'elezione di Sisi, ad esempio dall'ambasciatore d'Egitto in Italia, Amr Helmy , è stato auspicato un ulteriore "avvicinamento" fra i due paesi anche su questioni che riguardano la sicurezza del Mediterraneo e il contrasto di gruppi radicali. (ANSAmed).

Leggi l'articolo completo su ANSA.it