(di Demetrio Manolitsakis) (ANSAmed) - ATENE, 30 GIU - A due
anni dalla scadenza naturale della legislatura e nonostante la
grande maggioranza dei greci (il 60% secondo gli ultimi
sondaggi) sia contraria ad elezioni anticipate, governo e
opposizione si preparano a tale eventualità. Del resto tra pochi
mesi scade il mandato del Presidente della Repubblica, Karolos
Papoulias, e stando alle intenzioni dichiarate di tutti i
partiti d'opposizione sarebbe un'occasione per andare ad
elezioni anticipate e "cacciare il governo dei memorandum".
Il governo, con il nuovo ministro delle Finanze Gikas
Chardouvelis e il suo staff, sta rivedendo le misure economiche
previste dai memorandum, soprattutto quelle che non hanno avuto
i risultati sperati. Si tratta, tra l'altro, dell'aumento del
prezzo del gasolio da riscaldamento, equiparato a quello per le
auto, la tassa annua di solidarietà e quella per la prima casa,
allo scopo di alleggerire i greci dal peso dell'alta tassazione
e dare loro l'impressione che qualcosa si sta muovendo.
Naturalmente tutto dovrà avvenire, spiegano fonti del ministero
delle Finanze, nel pieno rispetto degli impegni assunti dal
governo nei confronti dei creditori internazionali. Il premier
Antonis Samaras, fanno notare le stesse fonti, non vuole che si
crei alcuna divergenza con i creditori della Grecia prima che
inizi la lunga trattativa sull'alleggerimento del debito
pubblico del Paese. In ogni caso i risultati del ministero delle
Finanze saranno sottoposti all'approvazione dei rappresentanti
della troika (Fmi, Ue e Bce) e dovrebbero riguardare la Grecia
del dopo-memorandum. Nel frattempo, però, aumentano di giorno in
giorno le pressioni da parte di deputati di Nea Dimokratia
(centro-destra) e del Pasok (socialista), i due partiti che
sostengono Samaras, per una politica economica più popolare,
mettendo a rischio tutto ciò che secondo il governo è stato
ottenuto grazie ai sacrifici del popolo.
Da parte sua, l'opposizione lavora verso un obiettivo non
facile: raggiungere in Parlamento i 121 voti su 300 sufficienti
per bloccare l'elezione del presidente della Repubblica - per
l'elezione del capo dello Stato ne servono 180 - che aprirebbe
la strada al ricorso anticipato alle urne.
Syriza, il partito della sinistra radicale e maggior partito
d'opposizione, dopo il risultato delle elezioni europee del 25
maggio, in base alle quali è divenuto anche la prima forza
politica della Grecia, sta portando avanti una strategia di
apertura verso le forze di centro-sinistra allo scopo di creare
quell'alleanza necessaria per formare un governo di sinistra.
Il "via libera" a tale linea è stata data pochi giorni fa -
non senza problemi da parte dell'opposizione interna - dal
Comitato Centrale del partito, dopo che il suo leader Alexis
Tsipras e la sua corrente politica, si sono presentati decisi a
sostenere l'apertura verso le forze del cosiddetto "arco
anti-memorandum" e soprattutto verso "le forze di sinistra,
degli ecologisti, dei socialisti e verso tutte le forze popolari
che hanno preso le distanze dalle scelte dei partiti del governo
di coalizione". Un primo passo in questa direzione lo ha
compiuto Tsipras pochi giorni fa quando ha rivolto un appello a
tutte le forze politiche - salvo il filo-nazista Chrysi Avgì
(Alba Dorata) - per contribuire alla creazione di un ampio
fronte comune contro il progetto del governo di privatizzare una
parte della Dei, la società ellenica per la produzione di
elettricità. "Oggi - aveva detto Tsipras - vogliamo ottenere la
massima adesione politica e sociale per evitare la svendita
della Dei, un'azienda di importanza strategica per l'economia e
la sicurezza del Paese". Emblematico della situazione
politica nell'area di sinistra è il fatto che né il Partito
Comunista di Grecia (Kke) né Sinistra Democratica (Dimar),
uscito fortemente penalizzato dalle elezioni europee, hanno
risposto all'appello di Tsipras. Per quanto riguarda le altre
forze dell'opposizione, alcune non sono ancora riuscite a
superare lo shock della grave sconfitta elettorale del 25
maggio, ed altre sono ancora in cerca di una identità politica.
Da parte sua, Alba Dorata, l'unico partito che insieme con il
Kke è uscito rafforzato dalle europee, è tuttora alle prese con
la giustizia, con il suo leader e gran parte dei suoi deputati
in prigione. (ANSAmed).
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Grecia: sempre più probabile ricorso ad elezioni anticipate
Sia governo che opposizione si preparano a questa eventualità