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Tunisia: riprese sedute Dialogo Nazionale, missione elezioni

Ma clima politico surriscaldato, oggi Marzouki parla a nazione

Redazione Ansa

(ANSAmed) - Tunisi, 18 Apr - Sono ricominciate in Tunisia le sedute del Dialogo Nazionale, il forum che accoglie il lavoro di varie commissioni secondo un'agenda prefissata dal Quartetto (il sindacato Ugtt, la 'confindustria' Utica, la lega dei diritti umani Ltdh e Inoa, ordine nazionale avvocati), di concerto con i rappresentanti dei partiti rappresentati all'Assemblea Nazionale Costituente. Uno strumento che ha il fine di prevenire i conflitti ed velocizzare i lavori in aula, e che ha consentito l'adozione della Costituzione e la formazione di un governo tecnico nei tempi stabiliti. Missione finale, dopo la definizione di leggi fondamentali tra le quali ovviamente quella elettorale, indire nuove elezioni da svolgersi entro la fine dell'anno. Intanto, sono due i temi che dominano la scena politica di questi giorni: la crisi finanziaria delle casse statali che versano in una situazione catastrofica, e le proteste seguite alla sentenza della Corte militare d'appello di Tunisi nei confronti dei responsabili dell'ordine di sparare sui manifestanti nei giorni della caduta di Ben Ali, che ha ridotto di molto le pene comminate in primo grado ponendo in libertà condizionale la maggior parte degli accusati. Verdetto che ha naturalmente causato lo sdegno delle famiglie delle vittime che non sono sfociate in manifestazioni violente ma hanno indotto i cittadini ad interrogarsi sul significato dei concetti di "separazione dei poteri" ed "indipendenza della magistratura" garantiti dalla Costituzione. Il presidente della Repubblica Moncef Marzouki, con un passato da difensore dei diritti umani, interverrà sulla questione con un messaggio alla nazione oggi. Della vicenda parlano tutti e ogni parte politica sembra muoversi come se fosse già in campagna elettorale (ma secondo i sondaggi il 50% dei tunisini non saprebbe per chi votare). Il panorama politico in Tunisia è affollatissimo ma i partiti in grado di contare su grandi numeri sono davvero pochi. Ennhadha e Nidaa Tounes. Il primo, di ispirazione islamista, vincitore alle scorse elezioni, guidato dallo sceicco Rached Ghannouchi, dopo aver lasciato il potere si trova alle prese con divisioni interne e fuoriuscite nonostante si preoccupi di dare di sé un'immagine moderna e democratica. Il secondo, di derivazione europeista e laica con a capo un altro personaggio storico, Béji Caid Essebsi, viene dato in crescita nei sondaggi. Esistono poi altri partiti di destra, centro ed un raggruppamento di sinistra chiamato Fronte Popolare. La sentenza della corte ha diviso i partiti: Ennhadha ha criticato le condizioni in cui si è svolto il processo, ponendo forti dubbi sulla validità della sentenza, mentre Nidaa Tounes ha preferito adottare una posizione più distaccata mettendo in guardia le famiglie delle vittime da eventuali strumentalizzazioni. Proprio per riconciliare le diverse visioni e posizioni si confida nel Dialogo Nazionale, un metodo che ha già dato buoni frutti. (ANSAmed).

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