(ANSAmed) - TUNISI, 08 APR - La Tunisia deve adottare al più
presto un codice delle acque e di istituire un piano nazionale
per affrontare la crisi idrica, con una valutazione periodica
della sua attuazione: lo ha detto l'esperta internazionale di
acqua integrata, gestione delle risorse e adattamento ai
cambiamenti climatici, Raoudha Gafrej all'agenzia di stampa Tap.
La revisione del codice che regola le risorse idriche, del
2008, è stata lunga e puntuale, ha aggiunto, sottolineando che
non appena il codice sarà adottato, sarà necessario promulgare
anche i testi applicativi. Questi serviranno per favorire la
creazione delle previste istituzioni (Consiglio Superiore
dell'Acqua, Autorità di regolamentazione), per organizzare gli
interventi dei diversi soggetti interessati nel settore idrico e
per mobilitare le risorse finanziarie necessarie per realizzare
le azioni previste.
Il consumo medio pro capite di acqua in Tunisia è stimato in
430 m3/anno e, secondo i dati ufficiali, dovrebbe scendere a
meno di 350 m3/anno entro il 2030. Questo valore è al di sotto
della soglia di scarsità idrica assoluta, che è fissata a 500
m3/persona/anno.
"Il cambiamento climatico, la cattiva governance, lo
sfruttamento eccessivo delle risorse e il disprezzo per il ciclo
dell'acqua e i diritti degli ecosistemi hanno ulteriormente
aggravato la situazione in Tunisia", ha sottolineato l'esperta,
chiedendo che si tenga conto degli indicatori scientifici e dei
risultati degli studi per sviluppare strategie efficaci di
gestione dell'acqua. (ANSAmed).
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Tunisia: esperta, urgente l'adozione di un codice delle acque
Serve anche un piano contro la crisi idrica