(ANSAmed) - TUNISI, 2 APR - Nel Nord Africa, il settore
energetico, in particolare l'industria del petrolio e del gas, è
considerata la maggiore causa di emissioni di inquinamento
atmosferico (No2, So2 e Cov). Lo si legge nel rapporto 'Major
Air Polluters in Africa Unmasked' pubblicato congiuntamente da
Greenpeace Mena e Greenpeace Africa, in cui viene evidenziato
come le osservazioni satellitari del biossido di zolfo nel Nord
Africa identificano i punti caldi dell'inquinamento atmosferico
in Egitto, Libia, Marocco e Tunisia.
"Un numero significativo di morti premature si verifica ogni
anno a causa dell'esposizione all'inquinamento atmosferico nei
Paesi del Nord Africa", si legge. Lo studio ha inoltre rivelato
dati scioccanti sui maggiori inquinatori atmosferici del
continente e su come gli africani si trovino ad affrontare una
crisi di salute pubblica che richiede un'azione immediata da
parte dei governi. "La responsabilità dell'aria inquinata grava
su coloro che sono meno preparati a gestirla, rivelando
un'ingiustizia significativa poiché la crisi non colpisce tutti
allo stesso modo". L'inazione ha un impatto negativo sulle vite
umane, a tal fine, il rapporto presenta raccomandazioni per
affrontare la crisi, sottolineando la necessità di rigorosi
standard legali di qualità dell'aria, un migliore monitoraggio,
una riduzione della combustione dei rifiuti e investimenti in
tecnologie energetiche pulite, in particolare nel settore
energetico.
Greenpeace chiede alle autorità di monitorare e segnalare le
emissioni di inquinanti atmosferici provenienti da strutture
responsabili di un significativo inquinamento atmosferico e di
sviluppare registri di rilascio e trasferimento di sostanze
inquinanti (Prtr) disponibili al pubblico e verificati in modo
indipendente. È inoltre necessario migliorare l'accesso
all'energia pulita e rinnovabile con azioni politiche più forti
per i bisognosi. Il rapporto raccomanda inoltre di adottare
misure urgenti per porre fine alla produzione di petrolio e gas,
al flaring e all'uso di combustibili fossili nella produzione di
energia, e per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette
entro il 2050.
"E' importante per i vari governi africani, in collaborazione
con la comunità internazionale e il nord del mondo, investire in
progetti energetici sostenibili e rispettosi del clima
eliminando gradualmente le industrie dannose per l'ambiente e ad
alte emissioni che hanno impatti negativi sulla salute pubblica
e sul clima."
"La regione Mena è la nostra casa. Lavoriamo in modo creativo
e collaborativo per ridurre gli impatti ambientali, economici e
sociali dei disastri climatici e promuovere soluzioni locali e
innovative, consentendo alle nostre comunità di prosperare e
vivere in armonia con il loro ambiente, sostiene Greenpeace
Mena, un'organizzazione senza scopo di lucro, completamente
indipendente, politicamente e finanziariamente. (ANSAmed).
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Petrolio e gas maggior causa di inquinamento nel Nord Africa
Greenpeace, "occorrono azioni immediate dei governi"