Rubriche

La Cop28 cerca l'intesa, 'il fallimento non è un'opzione'

Ma c'è il veto di Arabia Saudita e Iraq sulle fonti fossili

Redazione Ansa

DUBAI - A poche ore dalla deadline della Cop28 a Dubai sui cambiamenti climatici, il presidente della Conferenza, Sultan Al Jaber, lancia ai 197 Paesi partecipanti più l'Ue un messaggio chiaro: "Il fallimento non è un'opzione. Voglio che ciascuno sia pronto ad accettare compromessi", "le ragioni di ognuno saranno ascoltate", "attendo soluzioni". I negoziati per raggiungere un accordo finale "stanno facendo buoni progressi", ha aggiunto Al Jaber, dando conto di una accelerazione rispetto a sabato, ma il tempo scorre e il nodo principale sull'uscita (phase out) graduale dalla produzione di carbone, petrolio e gas resta in piedi.

"Questa sarà la prima presidenza" della Conferenza delle Parti (Cop) "ad aver chiesto il consenso sull'uscita dai combustibili fossili e basata sulla scienza". Finora, infatti, si è parlato di riduzione (phase down). Arabia Saudita e Iraq (membri dell'Opec) hanno subito ribadito il proprio no a citare la questione nel testo finale (che è fra le 4 opzioni emerse nell'ultimo documento della presidenza dell'8 dicembre) adducendo che non è il momento di abbandonare le fonti fossili perché sarebbe anche un danno per l'economia mondiale. Bisogna per ora puntare sulla tecnologia. Conterà molto, quindi, il linguaggio che verrà usato nel testo della prossima bozza di accordo, attesa per domani e omnicomprensiva, dal bilancio dei progressi sui cambiamenti climatici al primo obiettivo globale sull'adattamento.

E Al Jaber invoca un linguaggio "forte" sul phase out, in linea con l'obiettivo dell'Accordo di Parigi di contenere entro 1,5 gradi l'aumento medio della temperatura globale entro fine secolo rispetto al periodo preindustriale. Contraria, corre voce, resterebbe anche la Russia fra i 13 membri dell'organizzazione di esportatori di idrocarburi e i 10 alleati a cui il segretario generale dell'Opec aveva inviato una lettera l'8 dicembre chiedendo di respingere qualsiasi testo o formula nell'accordo che prenda di mira i combustibili fossili.

Dal Forum di Doha in Qatar, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha esortato a concordare "tagli profondi alle emissioni in linea con 1,5 gradi, l'unica strada verso la sostenibilità climatica ed economica".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it