(ANSAmed) - ROMA, 18 GEN - Pronti i nuovi risultati sulla
presenza dei rifiuti galleggianti in mare che emergono dalla
collaborazione tra Associazione Progetto Mediterranea e
l'Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale -
Ispra nell'ambito del "Floating Litter", un progetto di Advanced
Citizen Science per studiare l'inquinamento del nostro mare.
Progetto Mediterranea, spedizione culturale, scientifica e
nautica salpata nel 2013 con l'obiettivo di studiare il
Mediterraneo, sollecitando l'attenzione pubblica sui grandi temi
sociali, ambientali, politici e culturali, dal 2021 è partner di
Ispra per quanto riguarda la salvaguardia ambientale e la
ricerca scientifica. Imbarcazione Mediterranea, vettore della
spedizione, ha navigato tra maggio e settembre 2022 nel canale
di Sicilia, circumnavigando l'isola, nel Golfo di Taranto e
quindi lungo la costa adriatica fino a Venezia. Nel corso della
rotta dello scorso anno, l'equipaggio ha realizzato una serie di
avvistamenti di rifiuti galleggianti all'interno del programma
di osservazione e documentazione stabilito e verificato con i
ricercatori dell'Ispra - Ministero dell'Ambiente.
"Anche nella campagna del 2022 - affermano i ricercatori
Ispra citati in un comunicato di Progetto Mediterranea - i
rifiuti a mare sono stati osservati in tutte le aree percorse,
dimostrando ulteriormente la vastità di incidenza del fenomeno
del 'marine litter'. I materiali di plastica sono i principali
imputati del fenomeno, con una percentuale intorno al 65% di
tutti i rifiuti rilevati. Laddove è stato possibile risalire ad
attività specifiche, gli oggetti più frequentemente osservati
appartengono al packaging, buste e bottiglie di plastica e alle
attività da pesca. I valori medi della densità di rifiuti sono
in linea con quanto atteso, con densità maggiori in ambiente più
costiero e minori in alto mare. Le maggiori concentrazioni di
rifiuti sono state osservati nelle aree in cui è presumibile un
maggiore apporto da terra come alla foce dei fiumi in Adriatico
e presso coste meridionali della Sicilia dove sono state
rinvenute notevoli quantità di 'schiume'.
"La prosecuzione della collaborazione fra Ispra e Progetto
Mediterranea - aggiungono - anche nel 2022 ha permesso di
ottenere dati adeguati dal punto di vista metodologico ed
estremamente utili per contribuire alla conoscenza del fenomeno
dei rifiuti marini costieri anche nelle nuove aree dello Ionio e
Adriatico. I risultati dimostrano ulteriormente le potenzialità
della citizen science per contribuire alla costruzione della
conoscenza sui fenomeni ambientali. Questo è particolarmente
importante in ambiente marino, dove la vastità e complessità dei
fenomeni richiedono un monitoraggio continuo di larga scala e
nel lungo termine, per evidenziare i fenomeni in atto e
monitorarne le eventuali variazioni nel tempo. La prosecuzione
della collaborazione permetterà di ottenere informazioni in
altre aree del Mediterraneo, contribuendo a diffondere la
consapevolezza sulla necessità di una svolta sostenibile in
tutti i settori delle attività umane."
"Invitiamo tutti i velisti, i cittadini, a entrare
attivamente nella protezione dell'ambiente. E non a parole, ma
dedicando una quota delle loro navigazione, delle loro passioni
alla collaborazione con la ricerca scientifica. - dichiara
Simone Perotti, scrittore e fondatore di Progetto Mediterranea -
Non possiamo più permetterci di divertirci soltanto e di
dedicare il nostro tempo solo a noi stessi. Vivere in questa
epoca, e vivere il mare soprattutto, significa partecipare,
contribuire" (ANSAmed).
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Mediterranea e Ispra, plastica in mare 65% rifiuti galleggianti
Osservazioni effettuate nel 2022