(ANSAmed) - LISBONA, 26 OTT - Il Portogallo spenderà otto
milioni di euro per smaltire rifiuti tossici importati
illegalmente dall'Italia. È una notizia riportata in queste ore
dal quotidiano digitale Observador.
Nell'estate del 2020, 142 container vennero sequestrati dalle
autorità portuali nei porti di Sines, a sud, e Leixões, a nord.
Il totale del sequestro ammontava a circa tre tonnellate e mezza
di residui classificati come non pericolosi e diretti verso tre
discariche private, ma risultati poi pericolosi. La differenza
di costi, in Portogallo, per il trattamento dei due tipi di
residui va dai 75 euro a tonnellata per i primi ai 200 euro per
i secondi. Tariffe considerate concorrenziali, visto che il
Portogallo negli ultimi anni è diventato un grande importatore
di spazzatura.
Nel 2018, con 331 mila tonnellate di residui pericolosi
importati da diversi Paesi, in particolare Italia e Malta, ha
aumentato di oltre il 50% il volume delle importazioni di questo
genere. I dati sono dell'Agenzia portoghese dell'ambiente,
l'istituto statale che dovrà occuparsi anche dello smaltimento
di questo carico illegale e che ha già fatto sapere alla stampa
di aver azionato i meccanismi di garanzia finanziaria a carico
dell'impresa responsabile dei container incriminati. (ANSAmed).
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Portogallo smaltisce rifiuti italiani importati illegalmente
Operazione costerà otto milioni di euro, riportano i media