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Wwf, su clima e natura anche quest'anno vittoria rinviata

2021 si chiude senza coraggio politico sulla de-carbonizzazione

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 28 DIC - Complice anche la pandemia, cresce in tutto il mondo la consapevolezza sui temi dell'ambiente e della sostenibilità, ma la sfida su clima e natura "anche quest'anno si vince l'anno prossimo". E' il bilancio 2021 del Wwf, secondo cui l'anno si chiude "con un grande assente: il coraggio politico-istituzionale necessario per intraprendere con decisione la strada verso la de-carbonizzazione dell'economia".

Il 2021, afferma, "doveva essere l'anno che ci avrebbe traghettato fuori dalla pandemia. L'anno della transizione ecologica, della ripresa green indotta dal Pnrr, della conferenza sul clima e di quella sulla biodiversità. L'anno che avrebbe dovuto partorire una riforma delle politiche agricole con attenzione a salute e ambiente. L'anno del grande accordo globale contro l'inquinamento da plastica, ma anche l'anno in cui su scala globale finalmente gli accordi di Parigi si sarebbero dovuti trasformare in una serie stringente di azioni e piani per fermare il cambiamento climatico". La situazione dimostra invece "come sia difficile conciliare i tempi delle politiche e della consapevolezza con quelli della crisi ecologica e climatica. I ritardi accumulati rischiano così di avvicinarci ad un pericoloso game-over, oltre il quale anche le migliori intenzioni non potranno più fermare l'irreversibilità dei processi".

"In questo difficile quadro l'Italia ha dato segni di vitalità che, però, si devono consolidare e chiarire", prosegue il Wwf rimarcando che il Pnrr destina alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica "ben 59,3 miliardi di euro dei 191,5 miliardi assegnati. Ma la trasformazione del nostro Paese è a malapena cominciata e non si percepisce il coraggio politico-istituzionale necessario per intraprendere con decisione e chiarezza la strada verso la de-carbonizzazione dell'economia, per conseguire, come indicato dall'Europa la neutralità climatica al 2050 (ed abbattere almeno del 55% le emissioni di gas serra al 2030).

Troppo marginale risulta anche essere l'impegno per salvare il nostro capitale naturale e troppo modesti i fondi per realizzare interventi diffusi per la conservazione della natura, con l'obiettivo di tutelare entro il 2030 il 30% del nostro territorio e dei nostri mari, come previsto dalla Strategia europea per la biodiversità". (ANSAmed).

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