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Tiberis, 130 foto per raccontare tutto il viaggio del Tevere

Libro di Matteo Luciani riscopre fiume dalla Toscana fino a Roma

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 19 OTT - "Tiberis. L'altra faccia del Tevere", una selezione di oltre 130 foto a colori e un ampio reportage narrativo per raccontare il lungo corso di questo grande fiume. E' il libro di è Matteo Luciani, ecobiologo e fotografo, che narra un viaggio durato tre anni alla scoperta del Tevere, "un inedito progetto dedicato alla profonda essenza del Tevere, per fare luce su un Tevere diverso e autentico allo stesso tempo", afferma l'autore, che vuole sfatare la percezione comune di un corso d'acqua simbolo di degrado e negatività. "Un Tevere che nell'immaginario comune non esiste e che è possibile scovare solo se siamo disposti ad aprire i nostri occhi, la nostra mente e il nostro cuore, riconciliandoci non solo col fiume, ma anche con noi stessi e con lo splendido territorio in cui abbiamo ancora la fortuna di vivere", racconta.

Luciani ha percorso gran parte dei 406 chilometri dalle sorgenti fino alla foce, raccontando un Tevere in cui "nonostante il forte impatto antropico, sopravvivano ancora frammenti di ambienti integri e ricchi di biodiversità che garantiscono al fiume un grande valore dal punto di vista ecologico, naturalistico e paesaggistico". Un viaggio in cui foto e testi si intrecciano, raccontando una storia ricca di personaggi e luoghi straordinari: dalle sorgenti avvolte nelle faggete del Monte Fumaiolo, il Tevere è inizialmente un piccolo corso d'acqua che dall'appennino Tosco Romagnolo scende a valle verso la Toscana, proseguendo verso l'Umbria dove il corso cambia, diventando man mano sempre più lento e possente. Tra i molti luoghi del tratto umbro, il fiume attraversa le selvagge gole del Forello, fino al lago di Alviano in cui "le numerose specie animali creano un'autentica orchestra di canti, in un dipinto fatto di colori". Da lì il Tevere si appresta a entrare nel Lazio, passando per la Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere Farfa e poi l'arrivo a Roma, occasione per riscoprire la natura del tratto urbano del fiume, che nell'ultimo secolo è stato allontanato dalla quotidianità dei cittadini, soprattutto dopo la costruzione dei muraglioni, prima di unirsi al mare.

Per Vito Consoli, direttore della Direzione Capitale Naturale, Parchi e aree protette della Regione Lazio, "questo libro - dice - ci ricorda come la natura da scoprire, da amare e da tutelare non dobbiamo cercarla necessariamente in paesi e ambienti esotici, ma possiamo trovarla anche a casa nostra e persino in quei luoghi che più hanno accompagnato la nostra storia, fino a diventarne protagonisti". (ANSAmed).

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