(ANSAmed) - ROMA, 11 OTT - In assenza di navi, le polveri
sottili nelle città portuali sono 40-60 volte più basse: è
quanto emerge dalle misure di qualità dell'aria effettuate in
alcuni porti italiani dal 1 al 6 ottobre nell'ambito del
progetto Life4MedECA, iniziativa che riguarda il negoziato Med
Eca, in corso tra 22 governi del Mediterraneo per valutare gli
effetti dell'introduzione di norme ambientali più stringenti per
il trasporto marittimo: è la cosiddetta zona Eca (Emission
Control Area), al cui interno devono essere utilizzati
combustibili con basso tenore di zolfo per ridurre polveri
sottili ed emissioni. Il Mediterraneo non è ancora zona Eca, ma
potrebbe diventarlo presto: la decisione si prenderà alla Cop22
in Turchia dal 7 al 10 dicembre prossimo.
Il responso che emerge dalle misurazioni è unanime in tutti e
cinque i porti italiani visitati: i valori di concentrazione dei
PM2.5, normalmente attorno a 2-3000 parti per cm3, schizzano a
80.000-120.000 se c'è una nave o se c'è vento dal mare. Passano
dal porto alla città per poi diluirsi e diffondersi fino a
100-200 km all'interno. Non è un fenomeno locale o solo
italiano: le stesse misure effettuate alcuni anni fa dallo
stesso ente nel Mare del Nord hanno registrato un aumento di
oltre 400 volte. Tuttavia, il Mare del Nord ed il Baltico dal
2015 sono zone Eca, al cui interno le navi usano combustibili
meno inquinanti e le emissioni si sono più che dimezzate.
Per comprendere quali saranno gli effetti sul sistema di
trasporto Mediterraneo e sulla salute dei cittadini e
dell'ambiente, la Commissione Europea e i Ministeri
dell'Ambiente italiano, spagnolo, olandese e francese hanno
affidato al team Life4MedECA una serie di approfondimenti, la
misura della qualità dell'aria nei porti mediterranei ed il
confronto con le analoghe misure effettuate sei anni fa nel Nord
Europa. I risultati delle misurazioni italiane sono stati
illustrati in anteprima il 7 ottobre a Roma, in un evento al
Cnr. E dopo l'Italia, le rilevazioni proseguiranno il 25 ottobre
a Malta, per poi approdare nei Paesi non europei nel corso del
2022.
Come riferisce una nota, l'impatto della Eca nel Baltico ha
avuto il merito di abbattere le emissioni di zolfo tra il 50% e
il 60% ottenendo così una forte riduzione delle malattie
polmonari. E la minore incidenza di malattie polmonari ha
prodotto risparmi doppi rispetto al maggior costo del
combustibile a basso tenore di zolfo. "Si tratta di un risparmio
netto medio di circa 7€ per ogni kg di ossido di zolfo emesso, o
meglio non emesso", ha dichiarato Kare Press-Kristensen, esperto
danese di Green Transition Denmark che ha effettuato le misure.
L'esperienza Baltica fa ben sperare, ma il Mediterraneo è
un'area molto più vasta: 3 continenti e 22 Paesi coinvolti, il
13% del traffico marittimo mondiale. "Per poter curare con
efficacia il malato - ha commentato Emilio Campana, Direttore
del Dipartimento Diitet del Cnr - è necessario innanzitutto
conoscerne lo stato di salute". "E per questo motivo che
Life4MedECA - sottolinea Antonella Querci, direttore Sviluppo,
Programmi europei ed Innovazione dell'ADSP Mar Tirreno
settentrionale e coordinatrice del progetto - è stato incaricato
di effettuare gli approfondimenti necessari per stimare impatti,
stabilire come aiutare chi sosterrà l'onere finanziario della
transizione ed identificare le tecnologie su cui investire per
rendere l'onere trascurabile".
Tra i risultati già disponibili, c'è l'impatto del maggior
costo del combustibile sui consumatori, pari a meno dello 0,1%,
del valore della merce, una frazione trascurabile dell'aumento
conseguente al recente rincaro dei noli delle navi
portacontainer dovuto al Covid.
La Medeca è poi sinergica con l'elettrificazione delle
banchine portuali (gli interventi economici sono già deliberati
del PNRR Trasporti) e con la produzione di energia da fonti
rinnovabili nei porti. "Una sinergia - avverte Luciano
Guerrieri, Presidente dell'Autorità di Sistema portuale del Mare
Tirreno Settentrionale - che è nostro dovere accompagnare e
assecondare, intervenendo soprattutto localmente ed agendo per
tempo. La Med Eca, se approvata, non entrerà in vigore prima di
2, 3 anni: abbiamo il tempo e le risorse per prepararci ma, si
sa, chi ha tempo non aspetti tempo. Noi abbiamo
iniziato".(ANSAmed).
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Med Eca, i vantaggi di un Mediterraneo a basse emissioni
Risultati misurazioni del progetto Life4MedECA in porti italiani