(ANSAmed) - ROMA, 7 OTT - Sono stati illustrati in
anteprima oggi a Roma, presso la sede centrale del Cnr, i
risultati delle misure di qualità dell'aria di alcuni porti
mediterranei effettuate nell'ambito del progetto Life4MedECA,
iniziativa che riguarda il negoziato Med Eca, in corso tra 22
governi del Mediterraneo per valutare gli effetti di norme
ambientali più stringenti per il trasporto marittimo. E' la
cosiddetta zona Eca (Emission Control Area) al cui interno
devono essere utilizzati combustibili con basso tenore di zolfo
per ridurre polveri sottili ed emissioni.
Promossa nel 2019 dall'Italia in qualità di Paese ospite del
COP21 della Convenzione di Barcellona, la decisione finale circa
la Med Eca verrà presa il prossimo 7 dicembre durante la Cop22
in Turchia. Come spiega una nota, per comprendere quali saranno
gli effetti sul sistema di trasporto mediterraneo e sulla salute
dei cittadini e dell'ambiente, la Commissione europea e i
Ministeri dell'Ambiente italiano, spagnolo, olandese e francese
hanno affidato al team Life4MedECA una serie di approfondimenti,
la misura della qualità dell'aria nei porti mediterranei ed il
confronto con le analoghe misure effettuate nel 2015 nel Nord
Europa. Effettuate dall'1 al 6 ottobre in Italia, le rilevazioni
proseguiranno il 25 ottobre a Malta, per poi approdare nei Paesi
non europei nel corso del 2022.
Dal 2015 sono già Eca il Nord Europa e l'America del Nord.
L'impatto della Eca nel Baltico ha avuto il merito di abbattere
le emissioni di zolfo tra il 50% e il 60% ottenendo così una
forte riduzione delle malattie polmonari, producendo risparmi
doppi rispetto al maggior costo del combustibile a basso tenore
di zolfo. L'esperienza baltica fa ben sperare, ma il
Mediterraneo è un'area molto più vasta: 3 continenti e 22 Paesi
coinvolti, il 13% del traffico marittimo mondiale. "Per poter
curare con efficacia il malato - ha commentato Emilio Campana,
direttore del Dipartimento Diitet del Cnr - è necessario
innanzitutto conoscerne lo stato di salute, usando le stesse
tecniche di indagine usate con chi è già guarito". "E' per
questo motivo che Life4MedECA - sottolinea Antonella Querci
dell'Adsp Mar Tirreno settentrionale e coordinatrice del
progetto - è stato incaricato di effettuare gli approfondimenti
necessari per stimare impatti, stabilire come aiutare chi
sosterrà l'onere finanziario della transizione ed identificare
le tecnologie su cui investire per rendere l'onere
trascurabile".
Alcuni dei risultati sono già disponibili, a cominciare
dall'impatto del maggior costo del combustibile sui consumatori,
pari a meno dello 0,1%, del valore della merce, una frazione
trascurabile dell'aumento dovuto al recente rincaro dei noli
delle navi portacontainer dovuto al Covid. E c'è chi è già in
regola, come i pescatori che già usano il gasolio agricolo (a
bassissimo contenuto di zolfo, ben minore di quanto richieda
l'Eca). (ANSAmed).
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Life4MedECA per un Mediterraneo a 'basse emissioni'
Al Cnr risultati misure di qualità dell'aria di alcuni porti