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Donne Eau guidano lotta globale IUCN su clima e biodiversità

Da congresso Marsiglia sfida a plastica in Med, facendo rete

Razan Al Mubarak, nuova presidente dell'IUCN

Redazione Ansa

NAPOLI - "Siamo in un momento critico, in cui abbiamo il dovere di portare la protezione della natura davvero al centro dell'agenda globale". Così Razan Al Mubarak ha accolto la sua elezione a nuova presidente dell'International Union for Conservation of Nature (IUCN) nel corso del congresso di Marsiglia. La scienziata emiratina arriva a capo della grande organizzazione internazionale che raccoglie 1.400 membri da 150 Paesi ed ha un posto come osservatore permanente all'assemblea generale dell'Onu.

Le sfide sono forti e l'IUCN le sta lanciando da Marsiglia, dove le donne sono al centro dell'impegno ambientalista nella penisola arabica, come confermato anche dalla rielezione per l'area dell'Asia Occidentale dell'emiratina Shaikha Salem Al Dhaheri: "Nel primo mandato dal 2016 - ha detto - ho lavorato per costruire una rete regionale forte e proattiva, capace di rispondere alle sfide e implementare anche i programmi dello IUCN, prendendo dure iniziative". La rete dei membri IUCN negli Emirati è salita a sei soggetti a partire dal Ministero dell'Ambiente e del cambiamento climatico, fino alle Ong del settore, e il Paese ha ospitato anche l'evento IUCN sulla biodiversità nell'Asia Occidentale con rappresentanti da 11 Paesi e 77 organizzazioni ambientaliste, proprio sulla cooperazione sul tema.

A Marsiglia tra i temi fortemente affrontati in queste giornate di congresso c'è anche la plastica nel Mediterraneo, con il premier della Grecia Kyriakos Mitsotakis che ha sottolineato: "dobbiamo essere capaci di promuovere davvero un turismo sostenibile, mettendo la biodiversità al centro dei nostri programmi del settore". L'allarme arriva forte dal report "Mare plasticum", pubblicato nei mesi scorsi dallo IUCN, proprio sul Mediterraneo. Un allarme che è morte per gli animali marini: "Le tartarughe - racconta Francois Galgani, ricercatore marino del centro francese Ifremer - scambiano la plastica per meduse e in alcune aree l'80% di loro ha ingerito plastica". Anche le reti abbandonate in mare dai pescatori continuano a uccidere e intanto le organizzazioni ambientaliste stanno facendo pressione sugli hotel e i tour operator per lo stop all'uso di ogni tipo di plastica in mare e vicino alle coste.

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